È bastato un click del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, per dare l'avvio stamattina alle sottoscrizioni a "Crescere in digitale" e mettere da oggi on line i corsi per...
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«Già oggi ci sono 500 aziende pronte ad accogliere almeno un tirocinante e il progetto prevede 50 ore di training online, laboratori sul territorio e oltre 3000 tirocini retribuiti nelle imprese italiane» ha detto il ministro presentando il progetto, nato lo scorso aprile e inaugurato oggi. «Il progetto punta a rafforzare l'occupabilità dei giovani italiani ed a favorire la digitalizzazione delle Pmi» ha aggiunto il ministro. Poletti non ha nascosto la propria soddsfazione, «oggi -ha detto- parte concretamente un progetto che si pone due obiettivi, entrambi di rilievo: migliorare l'occupabilità dei giovani per agevolarne l'ingresso nel mercato del lavoro e favorire la digitalizzazione delle imprese, leva importante di sviluppo e competitività».
"Crescere in digitale", ha evidenziato Poletti, «è un esempio concreto di come la collaborazione tra istituzioni pubbliche e mondo imprenditoriale rappresenti un supporto essenziale per dare impulso all'innovazione e produrre un più ampio numero di opportunità». «Sono convinto -ha aggiunto il ministro- che gli iscritti alla Garanzia Giovani apprezzeranno questa iniziativa». Il digitale, ha commentato il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello, «è una leva importante per sostenere la crescita e la qualità dell'occupazione», eppure «le nostre Pmi non riescono ancora a cogliere tutte le opportunità offerte da Internet a causa di un livello di digitalizzazione insufficiente».
Lo Bello ha evidenziato quindi che «solo il 5% delle imprese italiane, ad esempio, è attivo nell'e-commerce contro il 14% della media dell'Ue». Crescere in digitale, ha spiegato, «vuole puntare proprio a questo, innalzare cioè le competenze digitali dei nostri ragazzi per trasferirle poi alle imprese». La causa di questa carenza, ha proseguito Lo Bello, «è spesso di natura culturale visto che il 40% degli imprtenditori italiani ritiene che il web sia inutile alla propria attività mentre la rete è ormai diventata parte integrante dell'esperienza di acquisto, modificando i comportamenti dei consumatori italiani e di tutto il mondo». E l'obiettivo di 'Crescere in digitalè, ha rimarcato il Public Policy Manager di Google Italia, Diego Ciulli, «guarda anche a colmare il gap di competenze digitali» che l'Italia, ma anche altri Paesi europei, potrebbero dover affrontare nei prossimi anni.
«La Commissione europea -ha avvertito Ciulli- ha da tempo lanciato l'allarme: entro il 2020 ben 900.000 posti di lavoro rischiano di restare vacanti a causa della carenza di competenze digitali». In Italia, ha osservato, «questa contraddizione è ancora più stridente: da un lato gli alti tassi di disoccupazione giovanile, dall'altro il ritardo delle Pmi nel cogliere le opportunità del digitale». Per questo, ha sottolineato il manager di Google Italia, «abbiamo iniziato a lavorare intorno all'idea di trasformare i giovani nei 'digitalizzatorì dell'economia italiana». In questo modo, ha proseguito, «crediamo si possa allo stesso tempo promuovere innovazione nel sistema produttivo e creare opportunità di lavoro».
Così, a partire da oggi, gli oltre 700.000 giovani disoccupati iscritti al programma "Garanzia Giovani", potranno accedere, senza alcun costo, al percorso di formazione disponibile sulla piattaforma www.crescereindigitale.it, realizzata da Google.
Il Messaggero