ClubHouse, parlano i fondatori: «Presto una versione Android dell'app»

ClubHouse, parlano i fondatori: «Presto una versione Android dell'app»
Un tour che parte dall’Italia c’è: è quello di Paul Davison e Rohan Seth, i due fondatori di ClubHouse che hanno scelto la community italiana per...

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Un tour che parte dall’Italia c’è: è quello di Paul Davison e Rohan Seth, i due fondatori di ClubHouse che hanno scelto la community italiana per iniziare a presentarsi ai propri utenti al di fuori degli Stati Uniti. Nell’oretta di conversazione i creatori dell’applicazione dedicata alla voce – si può parlare in “stanze” apposite, senza l’aggiunta del video – hanno fatto sapere che stanno alacremente lavorando alla versione per Android dell'app, che arriverà “nei prossimi mesi, ma mai troppo presto”. Per la missione è già stato assunto un ingegnere dedicato e una seconda posizione lavorativa sarà aperta a breve. Tra le novità, anche una nuova release che sfrutti al meglio le funzionalità per non vedenti di iOS: «Se non dovesse funzionare – risponde Paul ad Alida Pantone, una delle creators italiane più attive – fatecelo sapere: teniamo moltissimo all’inclusività».

 

 


E mentre l’oretta di “townhall” scorre tra testimonianze, storie e ringraziamenti ai fondatori, loro promettono anche di pensare a chi sta investendo tempo e lavoro su ClubHouse, pensando a forme di monetizzazione.
Per il resto, molti i mantra che spesso abbiamo sentito arrivare dalla Silicon Valley e che passano dal tono entusiasta di Paul Davison: «Si tratta di un social network che ha l’obiettivo di essere più umano, che faccia sentire meglio chi partecipa, rispetto al momento in cui è entrato. Un posto in cui ognuno si senta il benvenuto».

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Stephanie Saffa Simon, Head of community and Content per ClubHouse, ha stilato un bilancio dell’uso della piattaforma nei primi mesi in Italia: «Abbiamo notato con interesse che avete fatto nottata qui sopra, specialmente durante Sanremo. Siete stati collegati fino alle 2 e addirittura alle 4 del mattino, per commentare le serate, vincitori compresi, i Maneskin». Stessa sorte per lo sport, con particolare riferimento alle regate dell’Americans Cup.

“Siamo contentissimi di essere qui – ha aggiunto Davison – e siamo anche molto vicini alla traduzione italiana dell’app”.

Molte domande restano sospese, ma lui invita a non tenerle per sé, ma a inoltrarle attraverso il sito joinclubhouse.com (qui)

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Il Messaggero