In un futuro neanche tanto remoto la prima città galleggiante del pianeta potrebbe essere molto più che un sogno. All’avveniristico progetto, infatti, puntano forte in Cina....
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Tutto è nelle mani della società pechinese “CCCC”, che sta lavorando fianco a fianco con lo studio di architettura londinese “AT Design Office”, a cui ha commissionato la pianificazione dell’opera. Insieme proveranno a mettere in piedi una futuristica realtà urbana che protegga l’ambiente dalle speculazioni edilizie. L’obiettivo, del resto, è quello di salvaguardare la Terra liberando il suolo dall’impatto con le tante, troppe costruzioni.
Nelle mire dei progettisti inglesi, l’inedito insediamento - ubicato probabilmente al largo di Macao e privo di sostegni - dovrebbe essere costituito da moduli prefabbricati esagonali ed ecosostenibili - il consumo di energia e le emissioni di carbonio dovrebbero essere praticamente pari a zero - che andrebbero a disegnare una sorta di arcipelago di isole autosufficienti unite fra di loro da tunnel sottomarini muniti di marciapiedi e strade. Percorrendoli, (anche con le auto - elettriche naturalmente -) ci si potrebbe spostare da una parte all’altra della “floating city”, dotata di un centro urbano dall’estensione di 10 chilometri quadrati e di tutte le attrattive possibili e immaginabili (anzi, si va oltre ogni immaginazione): ristoranti, musei, parco a tema, alberghi, tra cui alcuni con stanze subacquee, strutture per concerti sopra e sotto il livello del mare e tanto altro ancora. Come se non bastasse, inoltre, il cibo e lo smaltimento dei rifiuti dovrebbero venire prodotti sul posto.
A chi obietta che un simile conglomerato urbano non possa essere realizzato, i cinesi ricordano l’esempio delle “floating houses” olandesi - anche se si tratta di “semplici” case - e soprattutto il progetto per l’edificazione del ponte galleggiante tra Hong Kong, Macao e Zhuhai, che prevede un tunnel sottomarino con box prefabbricati. Di sicuro, però, fanno sapere ancora da Pechino, ci sarà da aspettare un po': la posa della prima pietra della prima città galleggiante del mondo dovrebbe arrivare infatti tra dieci o vent’anni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero