Le piccole aziende italiane fra i giganti della tecnologia. Una delle maggiori novità della più grande fiera della tecnologia dell'anno, il Consumer Electronics...
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SICUREZZA
Blubrake e HiRide, per esempio, producono dispositivi dedicati a migliorare, se non a salvare, la vita dei ciclisti: la prima ha sviluppato un sistema di controllo della frenata, una sorta di Abs per biciclette elettriche, mentre HiRide ha concepito degli ammortizzatori elettronici per mountain bike, e-bike e bici da strada che controllando in automatico la pressione idraulica dell'impianto frenante evita che la ruota anteriore si blocchi e quindi che la bicicletta si ribalti.
Alla qualità dell'aria pensano invece UpSens e Lifely. La prima ha concepito dei sensori in grado di misurare l'esposizione alle radiazioni elettromagnetiche prodotte da dispositivi elettronici (il cosiddetto elettrosmog) o il livello di umidità, anidride carbonica e composti organici volatili (Voc, dei gas dannosi per la salute rilasciati da detersivi e prodotti per la casa). Lifely aiuta invece a prendersi cura delle piante tramite un sensore wireless che monitora le condizioni ambientali. Ed è sempre all'ambiente che si orienta Veranu, startup cagliaritana che ha pensato alla mattonella intelligente: basta camminarci sopra per produrre energia e può essere installata su qualsiasi tipo di pavimento.
SALUTE
Ma se c'è un settore in cui le startup hi-tech possono davvero fare la differenza, è quello della salute. E di aziende italiane del genere, a Las Vegas ce ne saranno diverse. Fra queste, Avanix e Beltmap. La prima è un'azienda composta da un team di ingegneri esperti di elettronica e dispositivi medici, che sviluppa device indossabili come OiX Sensor, che consente ai familiari di persone affette dal morbo di Alzheimer di monitorare costantemente i propri cari, oppure PaciBreath, un ciuccio intelligente che grazie a una serie di sensori rileva l'attività respiratoria dei bambini, la temperatura, la posizione e il movimento. Beltmap si occupa dei non vedenti e degli ipovedenti: si tratta di un sistema simile a Google Maps, con la differenza che per orientarsi basta una cintura smart, in grado di guidare le persone lungo un tragitto attraverso una serie di vibrazioni e con la quale è possibile interagire con i comandi vocali. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero