Addio ai vecchi cellulari, tablet e rasoi: come smaltirli gratis nei negozi di elettronica

Addio ai vecchi cellulari, tablet e rasoi: come smaltirli gratis nei negozi di elettronica
Vecchi cellulari, tablet, rasoi o asciugacapelli ormai andati, addio senza rimpianti. E senza costi di smaltimento. Dal prossimo 22 luglio sarà più facile dar loro...

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Vecchi cellulari, tablet, rasoi o asciugacapelli ormai andati, addio senza rimpianti. E senza costi di smaltimento. Dal prossimo 22 luglio sarà più facile dar loro l’ultimo saluto in maniera ecologica.  E gratuita.  Come? Lasciandoli ai grandi negozi (di almeno 400 metri quadri) di elettrodomestici e di hi tech che saranno obbligati a ritirare prodotti elettrici ed elettronici di piccole dimensioni senza nessun “do ut des” ovvero chiedere in cambio il pagamento di un altro prodotto simile.  Si tratta della campagna “Uno contro zero” ovvero l’ultima novità in materia adottata dal Ministero dell’ambiente nel suo decreto n. 121 pubblicato pochi giorni fa sulla Gazzetta Ufficiale.


Una soluzione utile che eviterà ai cittadini di dover andare di persona nelle discariche e magari fare lunghe file per poter rottamare i loro apparecchi rotti o usurati, senza abbandonarli incivilmente nei cassonetti e nei loro dintorni.
 Il decreto si rivolge, pur se a titolo facoltativo, anche ai punti vendita di dimensioni più ridotte e alle società di vendita online. I rifiuti in questione sono quelli contraddistinti dalla sigla Raee, Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, categoria a cui appartengono gli apparecchi alimentati a corrente continua, non superiore a 1500 volt, o alternata con una tensione non superiore a 1000 volt. E con una lunghezza massima di 25 centimetri.

Non mancano comunque le deroghe perché i rivenditori potranno non ritirare i prodotti che possano mettere a rischio la salute e la sicurezza dei dipendenti in seguito a eventuali contaminazioni, o se per esempio non avessero delle parti essenziali. In più i punti vendita, sempre per il bene dell’ambiente e dunque di noi tutti, dovranno predisporre delle aree apposite adibite esclusivamente a questo tipo di deposito speciale. E dopo un anno dovranno obbligatoriamente smaltirlo. Stessa cosa quando si arriva al limite di una tonnellata di rifiuti elettronici. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero