La scoperta delle clamorose falle nella sicurezza dei microprocessori, che rischiano di esporre milioni di computer e smartphone agli attacchi degli hacker, deve indurci a...
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Un simile cambio di paradigma è ormai necessario anche nel mondo della tecnologia. «Quando acquistiamo i microprocessori, lo facciamo in base alla loro velocità - sottolinea Mangard - ma nella situazione attuale, con l'aumento degli attacchi informatici, dobbiamo accettare la sicurezza come un criterio fondamentale nella loro progettazione». A chi si chiede se Spectre e Meltdown siano solo la punta dell'iceberg, Mangard risponde che «è possibile che ci siano anche altri problemi di sicurezza. In ogni caso è probabile che non siano estesi su una scala così vasta». Spectre e Meltdown «sono stati scoperti in modo indipendente da quattro gruppi di ricerca, tra cui il nostro a Graz», ricorda l'esperto. «È stato un processo continuo dalla metà del 2017 ad oggi. Questa ricerca è molto importante per le moderne sfide della tecnologia dell'informazione, molti gruppi stanno lavorando in quest'area simultaneamente. Questo è solo l'inizio: abbiamo aperto la porta e molto altro deve ancora arrivare» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero