Sta funzionando anche il braccio meccanico Mupus, attivato per aiutare il lander della missione Rosetta a modificare la scomoda posizione nella quale si trova. «Stanno arrivando...
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poggiato con due zampe sulla roccia e la terza zampa che punta in alto. Soltanto quando tutti i dati saranno arrivati e saranno stati analizzati si saprà se il braccio meccanico, facendo leva sulla roccia, sia riuscito effettivamente ad aiutare il lander ha cambiare posizione, ha spiegato Flamini.
L'Asi sta seguendo in prima linea tutte le operazioni di Philae dal centro di controllo dello strumento che si trova in Germania, a Colonia, poichè lo ha progettato in collaborazione con le agenzie spaziale di Francia (Cnes) e Germania (Dlr). Nel frattempo sta procedendo la sequenza di comandi destinata ad 'accenderè il trapano SD2, ideato e progettato in Italia, dal gruppo del Politecnico di Milano coordinato da Amalia Ercoli Finzi, e costruito sempre in Italia, dalla Selex Es (gruppo Finmeccanica). Sd2 sarà quindi il primo strumento a scavare il suolo di una cometa fino alla profondità di circa 20
centimetri.
La perforazione dura circa due ore, dopodichè i campioni raccolti dal trapano vengono distribuiti e analizzati ad altri tre strumenti di Philae chiamati Ptolemy, Cosac (COmetary SAmpling and Composition) e Civa (Comet Nucleus Infrared and Visible Analyzer). L'analisi richiederà un'altra ora, quindi i dato sanno inviati alla sonda Rosetta, che li invierà al centro di controllo dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) in Germania, a Darmstadt. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero