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Quanto sono consapevoli gli italiani dei danni provocati dal littering?
Non molto, stando ai dati raccolti nell’ambito della campagna “Piccoli gesti, grandi crimini”. Il filtro di sigaretta è tra i materiali più pericolosi per l’ambiente: è composto infatti da acetato di cellulosa, che non si biodegrada ma si scompone in migliaia di microplastiche che rimangono nel mare per sempre. Dalle rilevazioni condotte nell’ambito dell’iniziativa anti-littering realizzata da Marevivo in collaborazione con BAT Italia è emerso che solo un italiano su 5 non getta rifiuti per strada. All’estero, però, il 24,3% degli intervistati ha dichiarato di prestare maggiore attenzione, perché ha la percezione che fuori confine gli spazi siano più curati e le leggi maggiormente severe. Un dato che sorprende fino a un certo punto visto che è stato stimato che quasi la metà degli italiani non sa che anche da noi esiste una normativa specifica contro l’abbandono dei rifiuti di piccole dimensioni. Risultato: il 64% delle sigarette fumate ogni anno in parchi, giardini, piazze, strade e vicoli viene smaltito in modo improprio perché gettato a terra. Eppure è dal 2016 che in Italia è in vigore una legge che vieta espressamente l’abbandono di mozziconi dei prodotti da fumo sul suolo, nelle acque e negli scarichi.
Vige poi il divieto di abbandono a terra di rifiuti di piccolissime dimensioni, come scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare. Le multe, praticamente mai applicate, possono arrivare a 150 euro per un chewing gum e a 300 euro per un filtro di sigaretta.
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