La pandemia ha rallentato i tempi, ma niente affatto raffreddato gli entusiasmi. Anzi, gli strateghi automotive sono tutti convinti che, come sempre dopo una tempesta, la fase di...
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INGENTI CAPITALI
Il restart attirerà capitali ingenti (pare che siano già pronti oltre mille miliardi) e, soprattutto, le menti più brillanti fra i giovani. Queste vetture, per funzionare bene e offrire il loro elevato potenziale, hanno bisogno di gestire una quantità enorme di dati, quindi necessitano di microprocessori potenti e velocissimi. In tempo reale tengono sotto controllo la dinamica di marcia, sfruttando le vaste opportunità dei propulsori elettrici che si sono impossessati delle vetture in attesa di spodestare anche il grande propulsore termico che spinge il veicolo. Gli elettro-meccanismi sono proliferati come cavallette e gestiscono ogni componente in movimento dell’auto: lo sterzo, la trazione, le sospensioni, i sistemi antirollio e tanti altri. Fino a quelli che forniscono la potenza che presto diventeranno uno per ruota e potranno essere gestiti singolarmente in tempo reale dando dei grandi vantaggi sul comportamento e sulla sicurezza stradale. Servono calcoli fulminei fatti dall’hardware di bordo e poi è possibile ricevere milioni di altri dati “on air”. Informazioni di tutti i generi, sul traffico, il meteo, le condizioni stradali, le viabilità. Un mondo aperto. Infinito.
SMART WORKING DA LOCKDOWN
Intanto, in questo periodo di lockdown, molti di noi sono stati costretti a lavorare in smart working prendendo atto che, per certi versi, non è affatto impossibile farlo, e nello stesso tempo abbiamo scoperto che anche le auto sono capaci di operare da casa. O meglio dal garage. Chiaramente il coronavirus non c’entra nulla, l’industria su questa soluzione stava lavorando da anni. E, soltanto casualmente, è accaduto che le prime esperienze di intervento sulle vetture a distanza (senza doverle portare in officina) stiano rapidamente prendendo piede. Il fronte è aperto, le evoluzioni senza confini. Si può immaginare che, con i sofisticati sistemi di autodiagnosi, l’auto si accorga di un malfunzionamento, lo comunichi al costruttore che, valutato il problema, effettui la riparazione da remoto, magari di notte, senza la grande perdita di tempo e denaro di dover portare la vettura in assistenza. Forse non siamo ancora a questo punto, ma qualcosa di simile già si può fare, centrando l’esigenza di ottimizzare i costi. La prime vetture a montare un sistema del genere a bordo sono state quelle di una start-up americana che respira la tecnologica aria della Silicon Valley. Un’azienda californiana diventata leader dell’auto elettrica. I marchi premium tedeschi e inglesi hanno seguito a ruota e questa tecnologia è disponibile anche per tutti gli altri, ad iniziare dai giapponesi, i coreani e i cinesi. Da remoto, cioè “over the air” (Ota), è disponibile scaricare gli aggiornamenti del software.
PIT STOP NELLA NOTTE
Pacchetti chiusi, disponibili tre o quattro volte l’anno, che consentono di avere la vettura sempre aggiornata come quella che esce dalla fabbrica, senza la scocciatura di fare un passaggio dal meccanico. Una cosa che avviene già da anni con le moderne vetture imbottite di elettronica, ma finora richiedeva il pit stop in assistenza per collegare la macchina via cavo al terminale e downlodare la release più aggiornata del software. Ma serve così tanto restare aggiornati? Senza dubbio sì, il mondo corre veloce e il progresso nella scrittura dei programmi che gestiscono il controllo di qualsiasi funzione è rapidissimo. Come abbiamo detto, sulle auto elettriche i confini sono ancora più ampi, ma anche su quelle “tradizionali” a motore termico oggi si può fare moltissimo. Qualsiasi vettura nel tempo è certo che non mantiene gli stessi codici nelle centraline codificate al lancio. Un’auto continua a migliorare durante tutto il periodo di produzione, per gli aggiornamenti apportati dai tecnici con il processo di sviluppo o per l’eliminazione di quei “buchi” nel funzionamento che solo i normali clienti sanno scoprire. Una volta, il veicolo rimaneva quello uscito della fabbrica; poi sono arrivati gli “aggiornamenti” e questi oggi si possono fare “over the air”. Un progresso incredibile. Che diventerà ancora più consistente ora che arriverà la connessione ad altissima velocità. Oltre al software di gestione della meccanica che influisce sul comportamento stradale, numerose altre funzioni necessitano di un adeguamento.
I FIGLI AL VOLANTE
L’infotainment e la navigazione su tutti.
Il Messaggero