Le autorità americane indagano su Apple per il rallentamento volontario degli iPhone più vecchi tramite un aggiornamento del sistema operativo. E Cupertino cala in...
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Cupertino ha ammesso nelle scorse settimane il rallentamento volontario degli iPhone più vecchi, spiegando che si trattava di una misura per allungare la vita delle batterie ed evitare lo spegnimento improvviso dell'iPhone. L'ammissione è però arrivata solo dopo le lamentele dei consumatori e Apple è stata costretta a presentare le proprie scuse ufficiali. Nel fare mea culpa Cupertino ha anche tagliato a 29 dollari dagli attuali 50 i prezzi delle batterie in modo da favorire chi volesse sostituirle. E assicurato che il prossimo aggiornamento che sarà diffuso consentirà ai suoi clienti di monitorare lo stato di salute della propria batteria. La tegola dell'indagine americana arriva a pochi giorni dalla trimestrale di Apple, in calendario giovedì, e mentre le voci di un taglio della produzione dell'iPhone X si rafforzano.
La domanda per l'ultimo nato di Cupertino non sarebbe così forte come previsto e Apple si appresterebbe a dimezzare il target di produzione per il primo trimestre a 20 milioni di unità. Una notizia che rischia si offuscare l'atteso quarto trimestre record di Apple, forse il migliore della sua storia. Gli analisti stimano un utile netto in aumento fino a 21 miliardi di dollari su ricavi in crescita a 92 miliardi. Risultati che, secondo gli analisti di Evercore, saranno così solidi da spingere lo S&P 500 a 2.900 punti. Il settore tecnologico del listino è già salito di quasi il 9% dall'inizio dell'anno dopo aver segnato un +37% nel 2017. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero