App Android per bambini: registrati dati dei minori senza consenso genitori. Lo rivela uno studio di settore.

App Android per bambini: registrati dati dei minori senza consenso genitori. Lo rivela uno studio di settore.
Privacy a rischio. Ancora una volta sono i giganti del web a...

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Privacy a rischio. Ancora una volta sono i giganti del web a spaventare. Di più, quando i dati spiati sono quelli dei bambini. Sarebbero oltre tremila, le app disponibili nel Google Play Store per Android, a raccogliere informazioni sui piccoli utenti della rete. A rivelarlo è uno studio pubblicato sulla rivista di settore, Proceedings on Privacy Enhancing Technologies, che ha preso in esame 5.855 applicazioni destinate ad un target di bambini: più della metà violerebbe alcuni dei punti contenuti nella normativa americana (Children’s Online Privacy Protection Act) che regolamenta l'utilizzo dei dati personali dei minori. Secondo lo studio dell'International Computer Science, le irregolarità degli sviluppatori delle app in questione, avrebbero violato parzialmente e con gradi variabili di gravità, le limitazioni imposte dalla legge approvata una ventina di anni fa dal Congresso Americano. Entrando nello specifico, il 5% delle esaminate, ha carpito la posizione degli utenti (la cosiddetta geolocalizzazione) e dati importanti, come il numero di telefono e l'email, senza il consenso dei genitori. Oltre mille invece, le app Android che hanno condiviso informazioni sensibili dei bambini con servizi terzi, solitamente a scopo pubblicitario. Poi i numeri si fanno più grandi. Il 40% dei casi analizzati, circa 2.200 applicazioni, ha liberamente condiviso le informazioni personali degli utenti senza le necessarie ed adeguate misure di sicurezza. Infine le 1.280 app che richiedono l'accesso tramite l'account di Facebook. Qui la violazione è estesa a quasi tutto il campione. Ben il 92% non ha usato correttamente le opzioni (la casella dove spuntare il flag) per proteggere gli under 13. Chi ha condotto lo studio però, sottolinea, che le presunte violazioni non si traducono automaticamente in responsabilità legali da parte degli sviluppatori dei software o dalla piattaforma Google che li ospita. Anche perché l'obiettivo degli analisti, era solamente dimostrare la validità di un metodo per individuare le eventuali violazioni della legge che protegge i dati dei minori. Spetta ad altri far rispettare le normative esistenti e diverse in ogni paese dove queste app vengono scaricate. Visto che tra le applicazioni analizzate, ce ne sono alcune disponibili anche per il mercato italiano, sul sito www.appcensus.mobi, è possibile verificare quali App usano in modo poco trasparente i dati degli utenti.
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Il Messaggero