Per la prima volta al mondo, due persone amputate sono tornate a “sentire” le gambe, grazie a una nuova protesi bionica capace di inviare al sistema nervoso...
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«Lo studio - spiega Micera - dimostra ancora una volta le enormi potenzialità della stimolazione intraneurale», fatta cioè con elettrodi inseriti direttamente all'interno dei nervi. «Finora l'avevamo sperimentata solo per la mano nell'uomo e per il nervo ottico nel modello animale». La sfida, ogni volta, sta «nell'adattare la tecnologia all'applicazione specifica: questo significa ridisegnare l'elettrodo per la stimolazione, capire dove e come impiantarlo e come fare le connessioni nella maniera più efficace». Nel caso dei due pazienti con la gamba amputata sopra il ginocchio, i ricercatori sono partiti da una protesi hi-tech già disponibile sul mercato, che hanno poi perfezionato con sensori tattili sotto il piede e un sistema di raccolta dei dati relativi al movimento del ginocchio forniti dalla stessa articolazione elettronica. Successivamente si è passati all'impianto chirurgico della protesi, per inserire gli elettrodi nel nervo residuo della coscia in modo stabile e funzionale alla trasmissione delle informazioni sensoriali, opportunamente tradotte in stimoli elettrici decodificabili da parte del cervello.
«L'impatto clinico sui pazienti è evidente: percepiscono la protesi in modo più naturale, quasi come se fosse una parte del corpo, e la usano meglio: nei test sono riusciti a camminare più velocemente consumando meno ossigeno, dunque faticando meno», racconta Micera.
Il Messaggero