Zidane ordina all'emiro di rimuovere la statua della testata a Materazzi dal lungomare di Doha

La statua della testata di Zidane a Materazzi sul lungomare di Doha
In campo incantava con i suoi formidabili miracoli calcistici ma a quanto pare Zinedine Zidane sembra aver conservato il suo tocco magico anche fuori dal rettangolo verde. A far...

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In campo incantava con i suoi formidabili miracoli calcistici ma a quanto pare Zinedine Zidane sembra aver conservato il suo tocco magico anche fuori dal rettangolo verde. A far sparire dal lungomare di Doha, in Qatar, la famigerata statua della testata a Materazzi, realizzata dall'artista algerino Abdel Absemmed, infatti, almeno secondo il quotidiano francese “Le Canard Enchainè”, sarebbe stato proprio lui, il buono e schivo Zizou. A dire il vero, il Pallone d'oro 1998, oggi viceallenatore del Real di Ancelotti, che all'occorrenza sa diventare molto cattivo, si sarebbe servito dell'aiuto dell'amico e connazionale Michel Platini: il presidente dell'Uefa, con una “semplice” telefonata fatta ad inizio di ottobre all'emiro quatariota al-Thani, avrebbe offerto il migliore degli assist al suo erede in Nazionale e alla Juve e così la scultura, che tanto aveva fatto arrabbiare l'ex numero 21 bianconero, è stata rimossa dal litorale della città asiatica lo scorso 28 ottobre.




L'opera, che ricordava la folle reazione di Zizou ai danni di “Matrix” durante la finale dei Mondiali 2006 tra Italia e Francia, era stata trasferita a Doha dal 3 del mese passato, dopo essere stata esposta a Parigi ed essere stata acquistata dalla QMA, l'autorità museale del Qatar. Ufficialmente lo spostamento è dovuto alle proteste di alcuni turisti musulmani che si sarebbero lamentati dell'immagine di violenza veicolata dalla statua ma per “Le Canard”, invece, si tratterebbe di un favore fatto a Zidane per il suo vecchio ruolo di sponsor della candidatura del Qatar, impostasi poi con successo, come organizzatore dei Mondiali del 2022. Ad aiutare Zizou, oltre a Platini e all'emiro, ci sarebbe stata anche la figlia di quest'ultimo, presidente della QMA, che sollecitata dal padre, avrebbe acconsentito alla rimozione del lavoro di Absemmed.



Più che soddisfatto l'ex fuoriclasse francese, l'unico a rimanerci male è stato proprio lo scultore algerino: «E' un abuso di potere contro la mia libertà d'artista», ha affermato indispettito. Forse ha ragione ma, si sa, contro un duetto Platini-Zidane neanche il più attento dei difensori avrebbe potuto fare qualcosa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero