Zaniolo, ci risiamo: lascia la Nazionale ancora una volta. Mancini seccato per i cori anti-Lazio

Il ct ha invitato tutti gli azzurri a evitare cadute di stile, compresa quella dei milanisti durante i festeggiamenti per lo scudetto

Zaniolo, ci risiamo: lascia la Nazionale ancora una volta. Mancini seccato per i cori anti-Lazio
Wembley, ancora tu. Rieccoci in uno degli stadi mito, dove l'Italia conquistò l'11 luglio 2021 il secondo europeo della sua storia. Il trionfo ai rigori contro...

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Wembley, ancora tu. Rieccoci in uno degli stadi mito, dove l'Italia conquistò l'11 luglio 2021 il secondo europeo della sua storia. Il trionfo ai rigori contro l'Inghilterra diede il via alla grande estate del nostro sport, con le 40 medaglie ai Giochi di Tokyo. Sembrava lanciata la volata verso il mondiale, invece è andata come è andata: fuori per la seconda volta di fila, eliminati dalla Macedonia del Nord, il 24 marzo 2022. Domani sera, a Londra, 325 giorni dopo quell'incredibile 11 luglio, la finalissima con l'Argentina, campioni d'Europa contro campioni del Sud America. Una festa monca: per l'Italia sarà il congedo di alcuni vecchi pirati come l'ex juventino Giorgio Chiellini, che indosserà la maglia azzurra numero 117 e saluterà la nazionale; per il gruppo di Scaloni, reduce da un filotto di 31 risultati positivi, è un test importante in vista del torneo in Qatar. Le parole di Chiellini, 22 stagioni in azzurro considerando i tempi delle giovanili, sono un inno al calcio: «Mi mancheranno tante cose. Ho vissuto lo spogliatoio con molti giovani negli ultimi anni, entrando nel ruolo del fratello maggiore. L'esperienza forma e migliora. Sarà così anche per i ventenni di adesso. Wembley farà parte della mia memoria: il successo nell'europeo del 2021 e l'ultima gara con questa maglia saranno i ricordi più belli. La nazionale è il sogno di tutti i bambini». Un messaggio rivolto ai giovani e qui si possono aprire diversi discorsi. Ieri mattina sono tornati a casa Zaniolo e Kean, fermati da problemi fisici. I loro nomi sono stati esclusi dalla lista dei 30 giocatori in viaggio verso Londra, tra i quali il diciannovenne Wilfried Gnonto, attaccante dello Zurigo e capitano dell'Under 19, nato a Verbania e origini ivoriane. Gnonto gioca nella stessa posizione di Zaniolo, ha caratteristiche fisiche che lo accostano al talento romanista e condivide con Nicolò il passato nelle giovanili dell'Inter. Una scelta simbolica: Mancini ha aperto l'Italia maggiore ai giovani per costruire la squadra del futuro ed è un peccato che Zaniolo salti Wembley.

Ko e gossip

Nicolò è out per i problemi fisici a coscia e caviglia che lo hanno costretto a chiudere la stagione tra cure e infiltrazioni, ma la sua uscita dalla scena, ieri, ha coinciso con un'altra giornata gossipara, sulla scia della telenovela in cui è uno degli attori principali con il laziale Mattia Zaccagni e l'ex fidanzata Chiara Nasti. Dopo i cori anti-Lazio sul pullman romanista durante le feste post-Tirana, ecco la replica della Nasti sui social, pescando la definizione di gamberetto a proposito delle parti intime di Zaniolo. Roba da mercato del pesce. Per la cronaca, i due a Coverciano si sono ignorati. Il ritorno a casa di Nicolò ha alimentato però un altro filone di gossip, stavolta sulla questione nazionale.

Si è parlato di ramanzina di Roberto Mancini al romanista per il coro sul pullman, ma in realtà il ct ha invitato tutti gli azzurri a evitare cadute di stile, compresa quella dei milanisti durante i festeggiamenti per lo scudetto. Chiarito il punto, resta il rapporto non facile di Zaniolo con la nazionale: l'infortunio al ginocchio in Italia-Olanda (7 settembre 2020), la lunga assenza e un atteggiamento troppo spensierato sull'aereo che riportò gli azzurri a Coverciano dopo il ko con la Macedonia del Nord gli elementi più importanti. È giunto il momento di resettare tutto e di ripartire. Il futuro di Nicolò non passa solo tra Roma e scelte professionali: c'è anche la nazionale. L'azzurro, come ricorda Chiellini, nobilita una carriera. Bisogna amarlo e desiderarlo.

 

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Il Messaggero