Roma, Zaniolo: «Sono felicissimo. Questa sera è un nuovo inizio»

Dopo 400 giorni, la gioia. E la commozione, tanta commozione: Nicolò Zaniolo è tornato al gol, l'incubo è finito. Contro il Trabzonspor, nella gara di...

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Dopo 400 giorni, la gioia. E la commozione, tanta commozione: Nicolò Zaniolo è tornato al gol, l'incubo è finito. Contro il Trabzonspor, nella gara di ritorno dei playoff di Conference League, il centrocampista della Roma ha segnato la rete del momentaneo 2-0 e tutti i suoi compagni, Lorenzo Pellegrini in primis, sono corsi ad abbracciarlo. «Dopo il gol ho pensato a tante cose, al percorso che ho fatto e a tutti i giorni che guardavo i miei compagni in campo e io in tribuna, ai tifosi, a tante cose che mi sono passate per la testa. Sono felicissimo, questa sera è un nuovo inizio. Ringrazio la mia famiglia e chi mi è stato vicino in questi momenti difficili. Ringrazio tutti, staff, mister, società, tifosi e tutti», ha detto ai microfoni di Sky Sport.

Zaniolo: «Sono felicissimo, questa sera è un nuovo inizio»

José Mourinho, il suo allenatore, ha raccontato che Zaniolo si è rifiutato di andare in vacanza per due giorni: «Ne ho presi troppi di giorni di riposo (ride, ndc): sono un giocatore della Roma, anche se non sarò a Salerno, voglio stare accanto alla squadra. Penso solo alla squadra, ad allenarmi e stare con il gruppo. È la mia cultura del lavoro», ha continuato ancora Zaniolo.

La gioia del gol, domani, potrebbe unirsi a quella di una convocazione in Nazionale: «Ho visto sui giornali che c'era la possibilità di tornare, ora lo sono ancora di più se stai dicendo che sono convocato. Allenarmi con i campioni d'Europa aiuterà per la mia autostima, continuare a crescere e migliorare», ha risposto ancora a Sky Sport.

Tornando poi a Mourinho, il centrocampista ha spiegato che valore avrà nella sua carriera essere allenato dal portoghese: «Sin da primo giorno mi ha dato carica, così come ha fatto con tutta la squadra - ha detto -. È fantastico, ogni giorno ci mette in testa la mentalità vincente e di non mollare mai. Se ti giri in panchina e lo vedi, ti dà una carica in più. Poi con questi tifosi ti viene di fare una corsa in più in campo».

E poi ha concluso con un tuffo nel passato, e la sofferenza patita nei mesi lontani dal campo: «Quello che ho passato è stato il momento più buio della mia vita per ora, ma mi ha aiutato perché mi ha fatto crescere sia come uomo sia come calciatore, mi ha fatto capire la cultura del lavoro. Prima andavo in palestra tanto per, ora lo faccio altrimenti non riesco ad allenarmi. Non tutti i mali vengono per nuocere. Sto contento di cosa sto facendo, di come sto diventando. Devo ancora crescere, ma sono sulla strada giusta».

 

 

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Il Messaggero