Rio, Efimova riammessa dopo il doping vince l'argento: lacrime dopo i fischi. E Phelps la attacca

RIO DE JANEIRO  - Medaglia e fischi dal pubblico per la russa Yulia Efimova, tornata in acqua dopo la squalifica doping e la riammissione. La brutta accoglienza a bordo...

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RIO DE JANEIRO  - Medaglia e fischi dal pubblico per la russa Yulia Efimova, tornata in acqua dopo la squalifica doping e la riammissione. La brutta accoglienza a bordo della piscina olimpica durante la batteria della campionessa del mondo dei 100 rana russa, nella sua specialità, l'ha fatta scoppiare in lacrime e la foto del pianto sta facendo il giro del web. 


A rinfocolare la polemica è arrivata anche il duro commento di Phelps: «La presenza della Efimova a Giochi mi spezza il cuore e mi fa letteralmente incazzare... È un giorno triste non solo per il nuoto, ma per tutto il movimento sportivo». Intanto a Rio in ambienti olimpici cominciano a circolare voci insistenti su primi casi di positività (uno riguarderebbe un atleta brasiliano). «Qui ci sono atleti che gareggiano dopo essere stati trovati positivi per due volte, qualcuno deve intervenire», ha aggiunto Phelps.


Infatti Yulia Efimova è scoppiata in lacrime e ha dichiarato che andrà avanti per la sua strada e penserà soltanto alle sue gare. 
 

La nuotatrice è stata trovata positiva allo steroide deidroepiandrosterone (DHEA) nell’ottobre del 2013, a un controllo durante gli Europei in vasca corta a Herning, dopo che qualche mese prima a Barcellona aveva vinto sia i 50 sia i 100 rana. E a Herning aveva vinto i 50 e i 200 rana, era arrivata seconda nel 100 e aveva trionfato anche con le staffette 4x50 misti e 4x50 misti mista. I risultati le sono stati cancellati. Nel 2015 ha usato il meldonium, sostanza che è diventata vietata da quest’anno e che ha incastrato la tennista Maria Sharapova. Il meldonium ha messo nei guai molti atleti russi, ma Yulia Efimova è riuscita ad arrivare a Rio.




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Il Messaggero