C’è voluto un finale pazzesco, non adatto ai cuori deboli, ma al termine di una gara incredibile Dorothea Wierer ha sollevato al cielo per il secondo anno consecutivo...
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Così dopo aver conquistato due ori ai Mondiali casalinghi, la seconda sfera di cristallo è la conferma della crescita personale: «In questa stagione mi sono convinta di credere maggiormente in me stessa, come donna vivo quotidianamente di dubbi, fortunatamente i tecnici mi motivano e mi permettono di provarci fino in fondo». Qui finisce la Wierer sportiva e comincia quella politica: dapprima critica con la Federazione internazionale («Ero arrabbiata e delusa per quanto successo sinora e preoccupata per la situazione in Italia. Era perciò difficile con la testa rimanere concentrati qui in Finlandia, non ho capito perché il nostro sport è stato l’unico a non fermarsi»), poi brava a incoraggiare l’Italia: «Dedico il risultato a tutti gli italiani. Solo insieme riusciremo a superare questo difficile momento, noi facciamo sempre vedere di quale pasta siamo fatti nei momenti difficili, non ho dubbi». Wierer non è stata l’unica a polemizzare contro il mancato stop delle competizioni. Ieri si è levata la protesta della Federazione pugilistica italiana che ha definito il torneo di qualificazione in svolgimento a Londra «una tragicomica teatrale con un finale, i Giochi olimpici di Tokyo, sempre più imprevedibile e distante dall’essere quel momento sportivo che premia i più forti selezionati con regole e criteri omogenei». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero