Vicini, Giannini: «Un padre, e amava chiamarmi "Principe"»

Vicini, Giannini: «Un padre, e amava chiamarmi "Principe"»
«Mister Vicini non mi chiamava per nome o per cognome, mi chiamava con il mio soprannome 'Principè, un attestato di affetto più forte di quello non ci...

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«Mister Vicini non mi chiamava per nome o per cognome, mi chiamava con il mio soprannome 'Principè, un attestato di affetto più forte di quello non ci poteva essere: quando lo faceva provavo sempre a dare quel qualcosa in più. È stato una figura importantissima per la mia carriera». È il ricordo con cui Giuseppe Giannini, ex giocatore della Roma e della Nazionale, ha ricordato all'Adnkronos il tecnico che guidò l'Italia ai Mondiali del 1990 morto all'età di 84 anni. «È stato un padre per tutti noi che abbiamo vissuto quella Under 21 (Vicini guidò gli azzurrini dal 1976 al 1986 ndr) perché oltre al ruolo di allenatore, interpretava anche quello di genitore in quella situazione dove c'erano ragazzi giovani, lui ci ha sempre aiutato e spronato con parole di conforto». «Una persona umana, vera e prodiga di consigli e di affetto per tutti, anche nei momenti difficili. Vedeva sempre le cose positivamente. Era poi un passionale, anche in panchina: ti abbracciava, ti chiedeva, ci incitava e ci spronava. Questo è stato per me Vicini», conclude Giannini.
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Il Messaggero