La prima volta rischia di diventare anche l’ultima. Perché l’esperimento di Firenze è fallito: Verratti e Pirlo non sono una coppia. Conte, nell’undicesima gara della sua...
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FUTURO PER UNO
Verratti, a questo punto, deve diventare il titolare. Il tandem non ha convinto e Conte ha evitato di parlarne in pubblico dando la sensazione di aver bocciato la formula 2. Il problema è Pirlo: giocare nel campionato Usa non è come farlo in serie A (e in Champions). Qui si gioca a velocità sostenuta. E soprattutto gli avversari sono più qualificati. Pirlo non può, dunque, essere il punto di riferimento per l’Europeo, dove rischia di arrivare con pochissime partite vere nelle gambe.
GIOCO DIVERSO
Non basta la stessa posizione in campo che ha nel club per vederlo emergere. Verratti, nel Psg di Blanc, fa la mezzala, ma tocca più palloni. È sempre dentro all’azione. Fa l’interditore e si inserisce. Partecipa. Con l’Italia è limitato. Nella gara di Firenze dalla presenza dell’accentratore Pirlo. Se giocherà con De Rossi (a Palermo o più avanti) vedremo se a penalizzarlo è proprio il gioco di Conte.
DIFESA A TRE
Probabile, per la gara contro la Bulgaria, il ritorno al 3-5-2 che è stato presentato al gruppo nella lezione video del pomeriggio. Questa la possibile formazione, provata a Coverciano: Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Candreva, Florenzi, De Rossi, Soriano, Darmian; Pellè, Zaza. Quest'ultimo è stato alternato con Vazquez. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero