La Roma a Verona, Fonseca chiama i rinforzi: «Aspetto Smalling»

La Roma a Verona, Fonseca chiama i rinforzi: «Aspetto Smalling»
 Più che la piazza, rincuorata dall’arrivo di Kumbulla e da quello imminente di Milik, è Fonseca ad aspettarsi qualcosa in più. Perché se...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
6,99€
Per 6 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
159,98€
Per 2 anno
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
 Più che la piazza, rincuorata dall’arrivo di Kumbulla e da quello imminente di Milik, è Fonseca ad aspettarsi qualcosa in più. Perché se l’ad Fienga, ogni volta che viene sollecitato mediaticamente, continua a parlare di «scelte a lungo termine», per Paulo esiste soltanto il presente. A partire da questa sera, nel debutto in campionato a Verona, dove non è esclusa la presenza dei Friedkin. Terminata male la scorsa stagione con la brutta figura europea e con una rincorsa al quarto posto abbandonata nel post-lockdown dopo appena 270 minuti (2 ko in 3 gare) che ha reso poi vano il filotto finale (7 vittorie in 8 partite), il portoghese è consapevole che non può sbagliare. Il secondo anno da queste parti è già stato fatale a Di Francesco, che portava in dote una semifinale di Champions e una terza piazza. Figuriamoci per lui, eliminato in Coppa Italia ai quarti, agli ottavi in Europa League e dopo aver concluso il campionato a 8 punti dal 4°posto. Mai come stavolta, quindi, deve iniziare con il piede sull’acceleratore. Per farlo - gli va dato atto - non è stato messo nelle migliori condizioni. Oggi Dzeko è aggregato al gruppo ma con la testa alla Juventus a tal punto che il terminale offensivo nel 3-4-2-1 potrebbe essere Mkhitaryan; Kumbulla, appena arrivato, lo ha definito «non totalmente pronto per giocare»; in porta, la mancata risposta su chi sarà il titolare, conferma le perplessità personali su Pau Lopez. Fortuna vuole, in ottica giallorossa, che Juric (sempre sconfitto contro la Roma nei 4 precedenti incroci) stia peggio di lui. Giovedì l’allenatore aveva lamentato come il Verona fosse in ritardo, in pieno working-progress dopo le partenze di Kumbulla, Pessina e Amrabat, con diversi reparti da completare, calciatori (pochi) arrivati fuori forma e almeno due titolari out (Lazovic-Magnani). 

IL CONTROPIEDE 

Fonseca, rispetto al collega, è certamente più soft («Sono d’accordo con la linea più giovane della società, avendo già calciatori di esperienza, possiamo fare un mix fra i due») ma poi, alla domanda su Smalling, prende il club in contropiede: «Sono fiducioso su Chris e stiamo lavorando per averlo. Sono sempre in contatto con lui, anche giovedì ci ho parlato. Ha voglia di tornare e noi lo vogliamo riavere. Penso che nei prossimi giorni potremo averlo». Lo dà quasi per scontato. Parole che sorprendono e non poco all’interno di Trigoria. Il rischio dell’effetto-boomerang è dietro l’angolo. Paulo, infatti, non poteva non sapere come al momento non sia in programma nessun rilancio dopo il no di domenica scorsa da parte dello United (dal quale poi è nata la virata-lampo su Kumbulla). E allora, queste parole non possono che essere interpretate come una difesa preventiva verso l’esterno in caso di mancato riscatto dell’inglese e/o un tentativo mediatico per mettere pressione alla società, alla quale in precedenza si era approcciato con tatto: «Stiamo lavorando per trovare le migliori soluzioni». Che nella sua ottica devono essere rapide. Non potrebbe essere altrimenti: il campionato inizia questa sera e la rosa è incompleta (e senza Zaniolo per 7 mesi). Avendo deciso di giocare con la difesa a tre, ad oggi può contare sui soli Mancini, Kumbulla e Ibanez, con Fazio attualmente primo cambio ma non certo di restare se la Fiorentina cedesse uno tra Milenkovic o Pezzella (Juan Jesus, ormai, è fuori dal progetto). Senza poi contare che 1) Ha convocato un centravanti (Dzeko) che preferirebbe non giocare, 2) Karsdorp - ceduto prima all’Atalanta e poi al Genoa - ha puntato i piedi e ora è titolare a destra 3) Pau Lopez non gli dà più garanzie (Mirante favorito) 4) Gli manca il vice 9. Non il migliore biglietto da visita per puntare alla prossima Champions.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero