Verona-Juventus 1-3: si sblocca Dybala, doppietta decisiva per restare in scia del Napoli

Niente paragoni, visto che Allegri li ritiene nocivi per il ragazzo, però il Dybala di Verona è qualcosa cui la Juventus non può – e non vorrà...

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Niente paragoni, visto che Allegri li ritiene nocivi per il ragazzo, però il Dybala di Verona è qualcosa cui la Juventus non può – e non vorrà mai ­­­­– rinunciare. Due gol, uno d'opportunismo (splendido il sacrificio di Lichtsteiner), l’altro di classe cristallina. Due gol che arrivano tardi sulla tabella di marcia del match, ma importa poco perché arrivano quando conta. Due gol che portano Dybala a quota 14 in campionato, gli spezzano l’astinenza (non segnava in A dall’11 novembre) e magari permetteranno ad Allegri di dire che sì, aveva ragione lui, quelle tre panchine con Inter, Bologna e Roma erano la stazione di servizio da cui il serbatoio mentale di Dybala aveva bisogno di rifornirsi. Non bellissima, la Juventus di Verona, anzi. Bene la difesa, con Benatia sempre più sicuro di sé. Meno bene il centrocampo, che per 45’ è stato guidato da un Bentancur lento, quasi incapace d’imprimere accelerazioni alla manovra (giusto sostituirlo) e che da Khedira ha avuto un apporto non molto costante (meglio Matuidi). E l’attacco? Tornavano insieme dall’inizio, dopo quasi due mesi, Dybala, Mandzukic e Higuain, e se del primo s’è detto, di Higuain si può dire che abbia lasciato la firma per certe fiammate (il palo da cui nasce l’1-0 di Matuidi) ma anche per certe cadute di mira, come quella del 40’, un mezzo rigore calciato sui piedi di Nicolas, mentre Mandzukic s’è un po’ nascosto, per poi scalare dietro in favore di Bernardeschi nella ripresa. Diciamo che s’è presa qualche lusso, la Juventus, di fronte a un Verona che ha peccato nel coraggio, troppo poco o comunque tardivo. Il lusso, ad esempio, di concedere all'Hellas il pareggio di Caceres, primo gol subìto da Madama dopo otto gare con la porta immacolata tra campionato e Champions (e comunque, un solo tiro in porta concesso ai veronesi). Lusso che non costa caro quando hai Dybala, cinque minuti d’autore in una partita che è servita a lui per ricalibrarsi sulla maglia da titolare e alla Juve per restare incollata al Napoli: quasi che lo scudetto sia tornato a essere una questione privata tra quelle due. 



LA CRONACA

LE FORMAZIONI:
VERONA: 
 Nicolas; Ferrari, Caracciolo, Heurtaux, Caceres; Zuculini, Buchel B.; Rómulo, Bessa, Verde; Kean

JUVENTUS: Szczesny; Lichtsteiner, Benatia, Chiellini, Alex Sandro; Matuidi, Bentancur, Khedira; Dybala, Higuain, Mandzukic Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero