Il Verona ripreso due volte dal Bologna al Bentegodi: 2-2 e rimonta firmata da Palacio

Il Verona ripreso due volte dal Bologna al Bentegodi: 2-2 e rimonta firmata da Palacio
Il decimo posto strizza l'occhio all'Hellas di Juric, che ha...

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Il decimo posto strizza l'occhio all'Hellas di Juric, che ha vinto una volta nelle ultime dodici giornate e se il torneo finisse oggi migliorerebbe di un gradino il piazzamento della scorsa stagione (chiusa a quota 49: adesso i punti sono 44). Bene i veronesi, benino il Bologna, che per insidiare i padroni di casa doveva vincere e in fase difensiva, nel 2-2 del Bentegodi, ha ballato come sull’ottovolante. Già nei primi giri di lancette Mihajlovic ha dovuto invertire Tomiyasu e Soumaoro, per evitare che il primo patisse ogni lancio dalle retrovie per Kalinic. È stato il lato più debole del Bologna, Tomiyasu, lui che a inizio 2021, prima dei problemi fisici, era tornato in vetrina nel ruolo preferito, quello di terzino destro. Dietro la lavagna però finisce tutta la retroguardia di Mihajlovic (a proposito, Dijks ammonito salterà la Juve per squalifica) che non è stata aiutata dal filtro della mediana e, a peggiorare ulteriormente le cose, s’è mossa senza armonia. Si scontravano due filosofie diverse, quella di Mihajlovic, costruire dal basso (il giovane portiere Ravaglia spesso ha faticato a non rifugiarsi nel lancio) contro quella di Juric (in tribuna) cioè vivere di pressione alta. Prevedibile il gioco del Bologna, che a ogni invito alto a scavalcare il pressing ha scontato la piccola taglia di Palacio rispetto ai Gunter e Ceccherini. È coi fraseggi bassi che i rossoblù si sono fatti sentire nella metà campo dell’Hellas, all'inizio sulla sinistra dove agiva il più ispirato dei dicitori, Vignato, ma poi anche a destra, dove Skov Olsen è cresciuto col tempo. All’Hellas, dopo il guizzo di Faraoni, per una volta è girata bene dalle parti di Kalinic, che, approfittando delle timidezze altrui, s’è rifatto di mesi sbiaditi colpendo prima l’incrocio dei pali con una girata di testa e poi riportando i suoi avanti con un inserimento puntuale, sul primo palo, valevole il secondo acuto personale in 18 presenze. Okay di nuovo Pandur, per il Verona, anche se il giovane croato, classe 2000, prossimo all’Europeo U21, s’è dovuto arrendere a De Silvestri e Palacio. Tutto sommato giusto, il pareggio l'ha strappato appunto un ragazzo eterno, Palacio, 39 anni, cinque gol e cinque assist in questo campionato. La giostra dell’Hellas si chiuderà a Napoli, ma la priorità è trovare la quadra sui programmi futuri con Juric, ch’è sotto contratto, in riva all’Adige si trova bene però da tempo pungola la società affinché s’innaffino gli stimoli provando a guardare oltre la salvezza. Quanto al Bologna, titoli di coda con la Juve (mancherà pure Soriano, altro in diffida e ammonito al Bentegodi). Per il domani servono un attaccante e un difensore. Mihajlovic ha altri due anni di contratto: sulla carta anche lui, come Juric, rimarrebbe volentieri dov’è.

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Il Messaggero