Vendée Globe. Charlie Dalin con Aprivia taglia primo il traguardo. Boris Hermann contro un peschereccio

Charlie Dalin con Aprivia , taglia per primo la IX Vendée Globe
Charle Dalin col suo IMOCA 40 Apivia mercoledì 27 gennaio 2021, alle 20.48 ha tagliato per primo il traguardo della nona edizione della  Vendée Globe...

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Charle Dalin col suo IMOCA 40 Apivia mercoledì 27 gennaio 2021, alle 20.48 ha tagliato per primo il traguardo della nona edizione della  Vendée Globe 2020/2021 a Les Sables d’Olonne dopo 80 giorni, 6 ore, 15 minuti e 47 secondi. Ancora una volta è un velista francese a raggiungere per primo il porto nella Vandea da dove era partito l’8 novembre 2020 in pieno lock down francese. E’ arrivato col buio in una giornata di pioggia, vento e freddo, ma l’accoglienza  del suo team e delle decine di gommoni  muniti di bandiere, sirene e torce che gli sono andati incontro, è stata caldissima,. Alla faccia della pandemia. Non è stato battuto il record di 74 giorni, 3 ore e 36 minuti impiegati nell’ultima edizione quattro anni fa per percorrere le oltre 28.000 miglia di questo durissimo giro del mondo in solitario senza assistenza e senza scalo, una fatto che farà riflettere sull’efficienza e funzionalità dei foil specie nelle onde del  grande sud, disseminato di detriti, container  o altri oggetti non identificati alla deriva,  

Charlie Dalin è il primo a tagliare il traguardo, ma la sua vittoria non è ancora scritta. Dietro di lui stanno arrivando il tedesco Boris Herrmann e  Yannick Bestaven che hanno un abbuono rispettivamente di 6  e 10.15  ore per i soccorsi portati a Escoffier quando la sua  barca è affondata. Anzi Boris Herrmann, “allievo”  di Giovanni Soldini col quale ha navigato per cinque anni su Maserati, con la sua barca Seaexplorer-Yacht Club de Monaco  aveva buone possibilità di vincere ed essere  il primo non francese ad aggiudicarsi la Vendée Globe, ma alle 21.40 è arrivata la notizia  di una sua collisione con un peschereccio che gli ha messo fuori uso il foil di dritta a causato altri danni  rallentando la sua navigazione a 7 nodi. Troppo pochi considerati i 17 di suoi avversari diretti Louis Burton con Bureau Vallée 2 e  Thomas Ruyant con LinkedOut, ma soprattutto  l’orologio che va segnando le 6 ore del suo abbuono che sembravano sufficienti a consegnargli il podio.

Giancarlo Pedote intanto, che proprio di questo pericolo aveva parlato in uno dei suoi ultimi collegamenti, al rilevamento delle 22 naviga a 20.4 nodi  di velocità in settima posizione, a sole 4.1 miglia dal sesto che sembra di qualche nodo più lento, a 237 miglia stimate dall’arrivo, previsto per giovedì 28 gennaio con previsioni di vento da sud ovest, tra i 15 e i 25 nodi e onde di 2/2.5 metri. Condizioni che Hermann aveva definito da rock & roll, in un video collegamento poco prima dell’incidente, mentre  la barca picchiava sull’onda ripida del Golfo di Biscaglia, .  

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Il Messaggero