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Euro 2020 è uno straniamento continuo e non solo perché lo giochiamo nel 2021, è che ormai lambisce il surrealismo. Come in una nebbiolina di sogno, scopriamo che la squadra migliore è l’Italia, e che la cara vecchia bistrattata serie A è il campionato di maggior successo fin qui. Mancano solo gli orologi che si squagliano e la pipa di Magritte che non è una pipa, si direbbe, invece tutto vero. Lo dicono gli occhi, dato che la qualità del gioco è evidente, e le cifre. Già prima che l’Italia sfidasse il Galles, era suo il miglior attacco dopo due partite (6 gol, ora 7) e la miglior difesa ancora intonsa (come svedesi e inglesi, che però hanno segnato una volta). Era da Italia ‘90 che non chiudevamo la prima fase con tre vittorie e 0 gol presi. E su 60 gol del torneo, addirittura 19 sono della serie A, non solo dei soliti Cr7 e Lukaku, ma pure di Gosens, Linetty, Skriniar, dell’eterno Pandev (14 gol dalla Bundesliga, 8 dalla Premier, 1 dalla Liga). Cose da pazzi. Come il gioco veloce e leggero dell’Italia del Mancio, finora la più fluida in attacchi e contrattacchi, nella solidità generale e nella continuità d’azione in ogni gara. Tutte qualità che opporremo a Ucraina o Austria, rognose ma perforabili dietro: si giocherà a Wembley, dove Mancini deve vendicare un antico dolore datato 1992, finale di Coppa Campioni persa con la Samp. Patrick Vieira ci snobba mettendo il dito sui nostri difetti potenziali: «L’Italia non ha intensità, potenza e ritmo. Non arriverà in fondo». Eppure finora li abbiamo avuti, anche sorprendendo noi stessi e cambiando 8 giocatori col Galles. Ma per dirci i migliori tutto dovrebbe essere tarato sulla qualità dei rispettivi gironi, e il nostro non è stato di gran livello (i turchi di sicuro la squadra peggiore delle 24).
LE ALTRE
Il più tosto si conferma quello con Francia, Germania e Portogallo: visti atleti e gare sublimi.
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Il Messaggero