Un'impresa annunciata, ma ugualmente complicata, piena di insidie e di tensione. Memorabile, perché vissuta ogni giorno sul filo del rasoio. Ecco perché, dopo...
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Una vera marcia trionfale. Subito dopo il traguardo, Soldini non stava nella pelle. «Siamo super felici, ma anche stanchi e provati. Le ultime 48 ore sono state molto toste. Nella Manica di bolina, con tanto vento, tanto mare e un freddo tremendo siamo stati messi a dura prova. Non era facile portare a termine l'impresa, ma ci siamo riusciti. Il tentativo di record è andato benissimo, siamo molto contenti della nostra rotta e delle scelte. La parte più difficile? È stata l'ultima: con condizioni meteo più favorevoli in Atlantico, avremmo potuto guadagnare altri tre o quattro giorni. Ma dai, va bene così. Anzi, a dire il vero, non poteva andare meglio: tecnicamente la barca è da considerare perfetta. Dall'ultimo cantiere abbiamo ricoperto 19.000 miglia ed è ancora tutto a posto, sicuramente c'è il lavoro di preparazione di Guido e del team. Un ottimo equipaggio». Nell'attesa che il World sailing speed record council, l'organismo che valida i record oceanici, ratifichi il primato, i festeggiamenti sono già partiti, a Londra come in Italia. Soldini si è confermato un velista estremamente affidabile sulle lunghe distanze, così come l'intero equipaggio di Maserati Multi 70, che adesso magari, chissà, vede all'orizzonte nuovi traguardi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero