«Da questo week-end, il Var deve essere usato di più». L'input è forte ed è arrivato direttamente dal presidente della Figc, Gabriele Gravina,...
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Cose o persone? Questo lo si capirà nei prossimi giorni, quando da via Allegri dovrà arrivare il sì alle modifiche che l'AIa ha intenzione di apportare al proprio regolamento elettorale; novità che dovrebbero garantire a Nicchi un percorso elettorale meno difficoltoso di quello che si preannuncia ora. A Gravina non è piaciuta l'uscita fatta da Nicchi dopo la sparata di Commisso. Non sono piaciuti i toni e lo ha fatto sapere al numero uno degli arbitri, al quale è stato chiesto, al pari del presidente della Fiorentina, di abbassare i toni.
Le polemiche di domenica scorsa, al termine di Napoli-Lecce e Parma-Lazio, hanno poi rinfocolato il livello delle contesa arbitrale, al punto che in Federcalcio è stato deciso di intervenire, mettendosi al di sopra della stessa Aia, almeno sul piano della comunicazione. La volontà di Gravina è anche quella di dare un segnale forte anche ai presidenti di serie A, che storicamente in questa fase del campionato, tengono alti i toni della polemica contro gli arbitri, accusati di non saper (o voler) utilizzare il Var nel modo adeguato (anche ieri sera in coppa Italia Calvarese non è andato all'on field review sul fallo di mano di de Vrij).
A via Allegri hanno così deciso di prendere carta e penna e scrivere all'Fab, chiedendo di sperimentare il "challenge", che altro non è che la chiamata di parte per la revisione di un episodio: «Animata dal desiderio di innovare e con spirito di servizio, la Figc si è fatta interprete delle richieste pervenute nelle ultime settimane da numerose società di Serie A e ha anticipato informalmente alla Fifa la propria disponibilità a sperimentare l’utilizzo del challenge, nei tempi e nei modi che l’Ifab eventualmente stabilirà. La Federcalcio è convinta che, continuando il percorso già intrapreso, si possa portare il calcio in una dimensione sempre più vicina ai milioni di appassionati, senza intaccare l’autorevolezza dell’arbitro bensì fornendogli strumenti concreti di ausilio».
La Federcalcio sembra dunque essere finalmente tornata al suo ruolo di "mamma" di tutto il calcio, rimettendo ordine in una famiglia nella quale troppo spesso i "figli" si prendono la libertà di sentirsi separati in casa.
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Il Messaggero