Pieri: «Da Ceferin critiche al Var e al fuorigioco senza senso, ma sul "mani" ha ragione»

Tiziano Pieri
Tiziano Pieri, ex arbitro, oggi è un opinionista televisivo e radiofonico molto apprezzato. Pieri, Ceferin se potesse...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Tiziano Pieri, ex arbitro, oggi è un opinionista televisivo e radiofonico molto apprezzato.


Pieri, Ceferin se potesse abolirebbe il Var. E comunque chiederà tolleranza sui fuorigioco.
«Sono senza parole. Se c’è una regola su cui avevamo raggiunto certezze è quella del fuorigioco. Annullare un gol per un off-side di 1 centimetro è bellissimo, dà un senso di giustizia. E spesso da noi ci si riesce grazie alla bravura degli assistenti. E poi che significa una tollerenza di 10-20 centimetri? Quando tollerarne 10 e quando venti? E chi ha un naso di 30 centimetri verrebbe penalizzato. È stata un’uscita senza senso».

Il presidente dell’Uefa è stato critico anche sui falli di mano.
«Ecco, se proprio deve chiedere una revisione all’Ifab lo faccia per questo. Per ottenere una regola più oggettiva, che tolga di mezzo la discrezionalità. In attacco è semplice: se si segna usando una mano o un braccio il gol va annullato, senza se e senza ma. Il problema è in fase difensiva dove oggi nessuno può dire di aver capito la regola».

Come si potrebbe migliorare?
«Togliendo la zona grigia, quei centimetri che vanno dal fianco alla spalla. Magari tornando alla regola originaria, penalizzante per i difensori: braccio largo sempre fallo. Sono piovuti rigori, ma i giocatori avrebbero imparato e preso le contromisure e gli arbitri avrebbero avuto criteri di riferimento più oggettivi».

Insomma, il presidente della Uefa ha torto su tutta la linea? Merita un cartellino rosso?
«Diciamo che sui tempi impiegati per prendere le decisioni potrebbe anche avere ragione. Mi spiego: io sono per una decisione magari più lenta ma giusta. È meglio metterci di più e non sbagliare. Qualche arbitro però dovrebbe evitare di fare la moviola davanti al Var, vedere e rivedere l’azione troppe volte. Ma lì dipende dalla bravura dei direttori di gara». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero