Se qualcuno sentiva la mancanza della Var (e dei Var) ieri è stato accontentato. La tecnologia è tornata a farsi sentire (e vedere) sui campi di serie A in tutto il...
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Nel primo caso, un gol di Bonaventura (quello che avrebbe portato i rossoneri sul 2-0) è stato considerato non valido per la posizione di fuorigioco dello stesso calciatore milanista. Regolare, invece, la posizione di Rigoni, nel recupero, che porta al 2-2 finale, che Doveri convalida dopo l’ok che gli arriva via auricolare da Orsato. Var silente, ma presente, anche a Roma, dove Abisso in Lazio-Genoa riceve più volte segnalazioni dalla cabina video. Check e ok su un fallo in area su Pjatek e su un contatto tra Leiva e Hiljemark (braccio del laziale sul collo del genoano). E’ da arancione, piuttosto che da giallo, il fallo che Badelj commette con un piede a martello nella seconda parte della gara. L’arbitro palermitano forse grazia il centrocampista laziale. Nessun dubbio, invece, sul fatto che a Bologna Massa abbia graziato Cristante dal secondo cartellino giallo. Il vecchio “fallo tattico” commesso dal centrocampista giallorosso meritava infatti l’ammonizione, che sarebbe stata la seconda per Cristante. In Bologna-Roma, la Var giudica non influente la posizione di fuorigioco di Dzemaili sul gol di Mattiello, che calcia da dentro l’area. Assistenza video determinante per il giovane Ghersini, che sabato pomeriggio in Fiorentina-Spala aveva giudicato da rosso un intervento di Kurtic: il Var Fabbri lo corregge, trasformando (ed è la prima volta che avviene) l’espulsione in ammonizione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero