Valverde: «Il Giro è aperto, adesso ci sono anche io. Nibali? Oggi ha fatto tanta fatica»

La premiazione della maglia rosa
Alejandro Valverde, lo spagnolo della Movistar alla prima partecipazione alla corsa rosa, ha conquistato oggi ad Andalo il suo primo successo di sempre alla corsa italiana...

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Alejandro Valverde, lo spagnolo della Movistar alla prima partecipazione alla corsa rosa, ha conquistato oggi ad Andalo il suo primo successo di sempre alla corsa italiana eè è salito al terzo posto della classifica generale.

Valverde, che ha corso di fianco a Nibali, ritiene che il campione siciliano possa recuperare e che la corsa, con le tappe di venerdì e sabato è ancora tutta da stabilire.

Oggi lei è stato il più forte: ha centrato il suo obiettivo?
«Sì certo, perché in questa mia prima partecipazione al Giro d’Italia l’obiettivo era di vincere una tappa e di salire sul podio e ora sono riuscito ad ottenere entrambi. La corsa non è ancora finita e posso ottenere ancora qualcosa».

L’ha sorpresa oggi in corsa la performance di Kijuswijk?
«A dire il vero no, perché tutti sappiamo che è forte e anche lo scorso anno nella terza settimana aveva dimostrato di saper reggere molto bene una corsa a tappa. Fino a questo ha dimostrato di essere lui il più forte».

Secondo lei, il fatto che Kijuswijk non abbia la squadra potrebbe essere il suo punto debole?
«Il suo punto debole è proprio questo: non ha una squadra competitiva. Noi abbiamo provato in corsa a stancarlo e lasciarlo da solo ma se l’è cavata molto bene».

In corsa è stato vicino a Vincenzo Nibali, poi lei con Zakarin e Kuijswijk siete andati via. Quanto le è sembrato in difficoltà Vincenzo?
«Io non penso che lui oggi abbia avuto una vera e propria crisi. In ogni momento è rimasto con noi ed ha controllato la corsa. Nell’ultima salita abbiamo visto tutti che ha fatto fatica e quello che gli è successo ha poi spezzato il gruppo».

Pensa che il Giro sia terminato oggi con la vittoria di Kuijswijk?
«Assolutamente no. Il Giro è ancora aperto e ci sono tappe due tappe molto importanti venerdì e sabato che possono ribaltare il risultato della corsa». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero