Terminati i test, guariti i degenti, diramati i regolamenti in extremis e con burla, la MotoGp sbarca nel Golfo Persico e domenica sera, sotto 5 milioni di kilowatt di un Losail...
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LA HONDA DI MARC
L’immensità di Marquez, ed il sensazionale metodo con cui controlla la Honda, riducono le chance iridate di Pedrosa, uno che ha sempre tutte le carte in regola per issarsi in cima al mondo ma poi, per un motivo o per l’altro, il titolo della top-class diventa come Godot. Non arriva mai. ll rivale più accreditato del ventunenne di Cervera è Jorge Lorenzo. A Sepang il maiorchino ha faticato molto, chiudendo dietro alla M1 di Valentino ed infuriandosi con gomme ed elettronica, ma a Phillip Island è tornato a dominare e la prima punta Yamaha resta lui.
IL DOTTORE E LA GUIDA
Il ruolo di Valentino Rossi nella lotta al titolo fa parte delle incertezze; il Dottore si è allenato come non mai, ha un nuovo metodo di lavoro ai box (via Burgess, dentro l’italiano Galbusera come capo-tecnico, ndr) ed ha modificato i movimenti in sella funzione delle nuove generazioni di prototipi. «Provo a guidare in modo più attuale, perché il mio stile di guida era un po’ datato» ha spiegato Rossi, uno che trentacinque anni ha ancora la forza e la voglia di rinnovarsi e imparare. Valentino ha già un’offerta Yamaha per correre in Superbike nel 2015, ma il marchigiano preferirebbe restare in MotoGp per altre tre stagioni. A patto però di essere competitivo e quindi correre per il bottino più ricco. Cioè quel decimo sigillo che insegue dal 2010. I test invernali hanno mostrato un Dottore con più leggerezza, confidenza, incisività e con un passo simile a quello di Lorenzo. Ma di Sepang Rossi conosce ogni piega e segreto, mentre è sulle piste nuove (intese come inserimento nel calendario ndr) e ad alta velocità come Silverstone ed Aragon dove si nota una minore propensione al rischio rispetto ai colleghi.
Anche per la Ducati, che ha scelto di correre in configurazione Open ed evitare gli handicap riservati alle Factory (5 motori senza possibilità di sviluppo, 21 litri di benzina ndr). Le Open hanno invece 12 motori, 24 litri di carburante, gomma super-soft e quindi maggiori possibilità di crescita. La notizia di ieri è che se non hai vinto gare sull’asciutto nel 2013 puoi anche utilizzare il software di proprietà invece della centralina unica fornita da Dorna, e dunque la Ducati si presenterà in griglia con a disposizione il meglio delle due configurazioni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero