«Essere anche coinvolto nell'incidente è stata una cosa devastante. Difficile da superare personalmente, ma non ho mai pensato di smettere». Valentino Rossi...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È impressionante quello che fa Marquez, anche perché non cade più...Elettronica o cosa? L'anno scorso si è salvato talmente tante volte che non può più essere un caso. Per prima cosa, secondo me lui si è adoperato per migliorare questa tecnica. Il suo stile di guida lo aiuta. Non so se è naturale o ci ha lavorato. Lui mette il suo corpo fra la moto e l'asfalto, usandolo come un 'piozzò per non cadere. Prima di lui non era mai successo. Secondo me non è l'elettronica, ma la moto. A Pedrosa quando gli succede, cade. È la moto, secondo me, che è fatta in un modo che quando la ruota davanti si chiude continua comunque ad appoggiare». Valentino Rossi spiega così la capacità del campione del mondo in carica della MotoGp Marc Marquez di non cadere pur guidando al limite. «Questo succedeva anche prima di Marquez, a Stoner, per esempio -aggiunge il 39enne marchigiano della Yamaha alla rivista 'Riders'-. Pensiamo anche all'incidente del Sic, con la moto che ha continuato a curvare...Un'altra moto, tipo la nostra, se chiude davanti, la ruota tocca la carena e non la tiri più su. La Honda, magari per il V, tende a rimanere appoggiata per terra. Quindi Marquez, gli è successo una volta, due, tre e alla fine si è inventato un modo per ritirarla su». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero