dal nostro inviato VERONA La Roma torna a sorridere (anzi, a vincere) dopo una vita e, un po’ a sorpresa, ringrazia...
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VERONA La Roma torna a sorridere (anzi, a vincere) dopo una vita e, un po’ a sorpresa, ringrazia Cengiz Under. Il piccolo centrocampista turco, classe 1997, risolve la partita del Bentegodi con un bel sinistro dal limite. E, incredibile a rifletterci, erano passati appena 43 secondi. Sì, secondi, un nulla. Bisogna sapere, tra l’altro, che il gol ha rappresentato giusto una fettina della prestazione complessiva offerta da Under. Perché Gengo, come lo chiama Eusebio Di Francesco, ha versato in campo quintali di impegno, di cura, di coperture difensive e di idee semplice ma non banali in avanti. «È uno dei possibili titolari», aveva confidato l’allenatore alla vigilia.
E Under è stato non solamente uno dei titolari, ma anche uno dei protagonisti della sfida. Davanti ad Aarons e a Fares non ha avuto timori. Vicino a Nainggolan ha indovinato l'andare della manovra. E, con l’umiltà di chi vuole imparare in silenzio, si è anche sacrificato quando la Roma è rimasta in inferiorità numerica.
Insomma cresce, e cresce bene, il piccolo turco. Il momento dei dubbi e dello scetticismo sembra ormai scolorare nel tempo dei ricordi. E allora vien da pensare che il primo gol tinto di giallorosso in assoluto sia un regalo meritato: da dedicare a se stesso e ai tanti tifosi romanisti arrivati quassù, al Bentegodi.
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Il Messaggero