L'obiettivo della Roma, in piena rincorsa, è quello di sempre. Dare un senso a questo secondo viaggio consecutivo, alla Dacia Arena contro l'Udinese dell'ex Del...
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TURNOVER SCONTATO
Spalletti, sulla gara di Udine, ha poco da dire. E da scoprire Lì ha allenato, conosce l'ambiente e anche il collega, pratico ed esperto, Del Neri. La Roma è chiamata a confermare la continuità mostrata dal 14° turno del girone di andata: 5 vittorie in 6 partite. E a concedere il bis fuori casa, come è già successo ad ottobre (prese i 3 punti al San Paolo contro il Napoli e a Reggio Emilia contro il Sassuolo). Da Marassi alla Dacia Arena sono 3 le novità, più o meno scontate: Manolas per Ruediger, Paredes per De Rossi ed El Shaarawy per Perotti, nel 3-4-2-1, con Peres ed Emerson sui lati e pronti ad arretrare da terzini. Il 2° miglior attacco (40 reti) è meno prolifico senza Salah (media gol scesa da 2,3 a 1,3). Ma Lucio, quando non lo ha avuto titolare, ha vinto 3 gare su 3 e non ha mai subito reti.
PANCHINA RIDOTTA
Ormai le assenze non incidono solo al momento di scegliere i titolari. Perché la rosa, incompleta già all'alba della stagione, è di fatto dimezzata e, di conseguenza, i ricambi sono insufficienti. Nella lista dei 20 giocatori partiti per Udine, Spalletti ha dovuto inserire 2 primavera: la mezzala Frattesi (prima convocazione) e il centravanti Tumminello (debuttò in A l'anno scorso con Garcia). A loro va aggiunto il terzo portiere Lobont, il fluidificante mancino Seck (nessuna presenza in campionato), il terzino sinistro Mario Rui (ancora in attesa di esordire in giallorosso) e Gerson (solo 4 partite e 130 minuti in questo torneo). Se l'allenatore sarà costretto a cambiare in corsa, dovrà per forza tener conto di qualche faccia nuova. Perché, oltre al portiere di scorta Alisson, avrà vicino solo 2 senatori arrugginiti: Vermaelen, appena recuperato, e Totti, usato l'ultima volta il 27 novembre contro il Pescara (giocò poi dall'inizio a Bucarest, in Europa League, contro l'Astra Giurgiu l'8 dicembre). Via con gli «straodinari», dunque, come ha detto Lucio, rivolgendosi ai presenti a disposizione e aspettando i rinforzi che, anche se non di prima qualità, sono numericamente indispensabili. Per il presente (2° posto) e per il futuro (coppe e corsa scudetto). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero