Alla quarta trasferta di campionato (derby escluso), la Roma dà un’enorme dimostrazione di forza. Non tanto per aver battuto l’Udinese, ma per come ha vinto la...
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Un risultato che dà sostanza vera alle due precedenti prestazioni e che amplifica le altre vittorie esterne (Bologna e Lecce: in più, il pari in casa Samp). Questo per dire che, numeri alla mano, forse quella di Fonseca è una squadra da esportazione. Ma poco conta, adesso. Conta che la Roma è una squadra. Vera. Tosta. Sia all’Olimpico che lontano dalla Capitale, Fonseca nell’ultimo mese ha dovuto fare i conti con mille ostacoli, legati agli infortuni e quindi alle assenze che hanno condizionato il suo lavoro. Il rendimento della squadra, però, non ne ha risentito. Anzi, paradossalmente è migliorato. La gagliarda prova di Udine sta lì a confermarlo.
NUMERO 10
E Nicolò Zaniolo continua a segnare. Alla Dacia Arena, cioè sul terreno di gioco che lo aveva visto esordire con la maglia della Nazionale A nello scorso marzo contro la Finlandia, il numero 22 è andato a bersaglio per la terza volta di fila, centrando la prima rete lontano da Roma e dando il la alla vittoria della Roma. Decimo gol complessivo per un ragazzo che sta dando concreta continuità alle proprie prestazioni. Una rete, quella in terra friulana, da centravanti vero; uno di quelli pronti a sfruttare l’errore del difensore prima di calciare verso la porta avversaria. E a Zaniolo è riuscito il colpo da biliardo di piazzare il pallone esattamente tra le gambe di Musso, l’estremo difensore di Igor Tudor. Quello del “quattro, zitto e tutti a casa” di Tottiana memoria. Una triste storia infinita, la sua.
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Il Messaggero