Delneri: «Torno nella mia terra, grazie Udinese»

Delneri: «Torno nella mia terra, grazie Udinese»
«Era ora - ha aggiunto Delneri - che mi dessi la possibilità di lavorare in un ambiente come questo e per la friulanità che mi contraddistingue ? ha aggiunto -...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Era ora - ha aggiunto Delneri - che mi dessi la possibilità di lavorare in un ambiente come questo e per la friulanità che mi contraddistingue ? ha aggiunto - Penso che i friulani riconoscano il lavoro, ciò mi dà modo di esprimermi al meglio. So che da friulano i tifosi si aspettano il massimo. Son venuto a Udine per dare il massimo, portare la cultura del lavoro. Su questo posso mettere la mano sul fuoco».


«Devo ringraziare di questa opportunità la famiglia Pozzo. Era tempo che ci inseguivamo. Ora il tempo è arrivato». Sono le prime parole del friulano Gigi Delneri in qualità di nuovo tecnico dell'Udinese, squadra di cui aveva già indossato la maglia da giocatore. «Mi fa molto piacere, questa opportunità mi porta nella mia terra a vestire il bianconero non da giocatore ma da allenatore. Per me è un doppio passaggio. Prometto il mio impegno totale nel dare quello che ho a una rosa che ha dei valori». Un approdo sulla panchina bianconera arrivato dopo che più volte in passato il suo nome era stato accostato all'Udinese. «Allora non c'erano le condizioni, per decidere. Ora sono da solo. Mi sembra la cosa giusta, che fosse ora avvallassi la scelta di questa società a prescindere perché si parla di lavoro».


  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero