Tre tappe del Tour de France e già in tre hanno indossato la maglia gialla. La frazione da Anversa ad Huy (159,5 chilometri, l'ultima tutta in territorio belga) l'ha...
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Ad Anversa la maglia gialla era sulle spalle di Fabian Cancellara, rimasto invischiato nella rovinosa caduta che ha coinvolto una ventina di ciclisti quando mancavano 58 chilometri al traguardo. Lo svizzero è costretto a lasciare la corsa per la frattura di una vertebra lombare. La caduta avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche perché avvenuta lungo un rettilineo, con il plotone che viaggiava oltre i 60 km/h. Ad innescarla William Bonnet, toccando la ruota di chi lo precedeva. In quattro si sono dovuti ritirare: oltre allo stesso Bonnet, Tom Dumoulin, Simon Gerrans e Dmitry Kozontchuk. Particolarmente sfortunato Gerrans, costretto ad abbandonare per una caduta anche il Giro d'Italia. Cancellara ha ripreso, ma visibilmente dolorante. Nella generale è precipitato a 11'01” dalla vetta. Tutta l'assistenza medica si è concentrata nel soccorso a contusi ed escoriati, così il direttore Christian Proudhomme ha prima neutralizzato la tappa, per poi fermarla del tutto, tra le proteste di alcuni corridori: la "safety car" rossa a bloccare in maniera inedita il plotone, tutti i corridori dietro a scendere dalla sella tra le perplessità e la meraviglia. La corsa è ripresa a 50 chilometri dall'arrivo, una volta passato il gran premio della montagna sul Cote de Bohisseau che non è stato assegnato.
Al via c'era stata subito una fuga a quattro. Ad iniziarla prima che fosse passato il primo chilometro, il francese Bryan Nauleau (Europcar). Con lui il ceco Jan Barta (Bora), il belga Serge Pauwels (MTN) e lo svizzero Martin Elmiger (IAM). Il gruppo ha lasciato andare i quattro fino ad un vantaggio massimo 3'55” al km 40 (a 120 dalla fine). Poi il plotone, tirato principalmente dalla Trek di Cancellara, ha recuperato qualcosa, e a poco meno di 100 km dal traguardo il margine si è ridotto a tre minuti. Il tedesco Andrè Greipel ha battuto John Degenkolb in volata sul traguardo intermedio di Havelange. Subito dopo si sono ricongiunti i due spezzoni in cui il plotone si era separato dopo la fine della neutralizzazione. La caduta ha rimescolato le carte e sul Muro di Huy Joaquinr “Purito” Rodriguez si è imposto partendo a poco meno di 400 metri dalla vetta e resistendo al tentativo di rimonta di un brillante Froome, premiato comunque dalla maglia gialle. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero