Totti compie 40 anni: «Tutti questi auguri? Vuol dire che qualcosa di buono l'ho fatto»

La sua festa è una occasione unica anche per lo sport italiano. Tanti gli attestati di stima a Francesco Totti nel giorno del suo quarantesimo comppleanno e il Capitano ai...

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La sua festa è una occasione unica anche per lo sport italiano. Tanti gli attestati di stima a Francesco Totti nel giorno del suo quarantesimo comppleanno e il Capitano ai microfoni di Sky Sport sceglie il suo moemnto per parlare. «Stamattina volevo staccare il telefono e darmi malato per non vedere e sentire nessuno. Però è un giorno importante e sono successe tante cose belle che terrò dentro me».

 
«Ringrazio tutti di cuore, non me lo sarei mai aspettato. Fa piacere sentire questi auguri di icone come loro, mi gratificano tanto. Messi mi vuole vedere giocare altri due anni? Non so se ci riuscirò, lo ringrazio tanto. L’ho conosciuto di persona, un fenomeno anche fuori dal campo, ogni tanto ci messaggiamo. Se ricevo tutti questi auguri vorrà dire che qualcosa di buono l’ho fatta»

Alex Del Piero tifoso numero 1
«Il 4 a 0 lo ricorda bene (ride ndr). Sono contento, siamo sempre stati amici. Non c’è mai stata concorrenza , abbiamo sempre cercato di raggiungere gli obiettivi insieme e quello calcistico l’abbiamo raggiunto. Sono contento di averlo conosciuto soprattutto come persona».

A 40 anni ad un livello così alto

«Ho sempre cercato di essere un professionista serio anche se qualche infortunio mi ha frenato. Però la voglia, la passione, il divertimento ancora ci sono e lo vedo durante la settimana, quando vengo a Trigoria ancora con il sorriso».

Nessun litigio

«Non ho mai litigato con un allenatore, discussioni sì, ma basta: non comando su niente e nessuno, non ho mai 'cacciato' un allenatore nè ne ho fatto prendere uno: guardo tutti a testa alta. Quando c'era Capello sono stato molto vicino ad andare al Real, vicinissimo. C'erano delle incomprensioni, poi la famiglia mi ha fatto riflettere».

I momenti difficili

«Ne ho avuti alcuni: il recupero dall’infortunio, il momento in cui dovevo rinnovare il penultimo contratto, momenti in cui ho pensato di cambiare squadra. Il cuore, gli amici e la famiglia mi hanno aiutato a riflettere e sono ancora qui a dire la mia sul campo».

Da Capitano a Dottore

«Valentino Rossi? Se la testa e il fisico glielo permettono è giusto che vada avanti fino a 40 anni. Stiamo parlando di un'altra leggenda che ha fatto vedere a tutto il mondo di che pasta è fatto.Lui corre sulla moto? È uguale, corre lo stesso. Quello che conta è la testa» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero