Torrenova, Forcina già timbra: «Ho trovato un ambiente sereno»

Torrenova, Forcina già timbra: «Ho trovato un ambiente sereno»
Sono bastati pochi minuti a Mirko Forcina per andare in gol con la nuova maglia dell’Atletico Torrenova. Dopo quattro anni e mezzo intensi (e anche a tratti turbolenti) col...

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Sono bastati pochi minuti a Mirko Forcina per andare in gol con la nuova maglia dell’Atletico Torrenova. Dopo quattro anni e mezzo intensi (e anche a tratti turbolenti) col Fiumicino, l’attaccante classe 1992 ha esordito come meglio non poteva nel derby sul campo del Giardinetti: «Ho segnato di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo e ovviamente sono molto felice – racconta Forcina – Ma ancora di più sono contento che la squadra abbia dato una risposta chiara a quanti la davano in crisi».

 
I bianconeri di mister Russo, infatti, avevano raccolto appena un punto nelle precedenti quattro partite e il netto 5-0 contro il Giardinetti ne ha rilanciato le ambizioni: «Ma in realtà ho trovato un ambiente tranquillo quando ho accettato la proposta dell’Atletico Torrenova – dice Forcina – Una società che ha dichiarato di voler essere protagonista, magari, avrebbe vissuto in maniera più nevrotica un periodo di flessione nei risultati e invece qui tutti hanno fatto quadrato. E la risposta del gruppo è stata forte perché sul campo del Giardinetti non sarà facile per nessuno».
 
L’ex attaccante del Fiumicino parla della sua scelta di lasciare il club tirrenico: «Ho vissuto anni molto belli e quella società rimarrà sempre nel mio cuore, come anche il presidente Munaretto. Una serie di situazioni non ci hanno consentito di andare avanti e qui all’Atletico Torrenova mi hanno fatto sentire importante fin da subito, per questo ho deciso di accettare la loro proposta. E poi amo le sfide». La classifica, d’altronde, dà ampie possibilità a tutti: «Abbiamo accorciato a sei punti la distanza dalla vetta e ora prima della sosta abbiamo l’obbligo di fare altre due vittorie perché il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo fare il salto di categoria». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero