«Come l’ho visto io che aveva preso la palla pulita doveva averlo visto anche il quarto uomo, non ci voleva un ingegnere nucleare per capire che non era fallo....
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«Questo pareggio vale come una vittoria, sono contento della prestazione della mia squadra: pareggiare qui, giocando 40 minuti in dieci, deve essere motivo d’orgoglio – aggiunge il tecnico - Naturalmente, per come è arrivato il gol, c’è rammarico. La Juventus ha anche avuto le sue occasioni, ma noi potevamo gestire meglio i minuti finali. Una squadra si può battere, ma la storia no e noi oggi abbiamo messo in campo anche la nostra storia». «Dove possiamo migliorare? Manca un po’ di esperienza perché siamo giovani – prosegue - Ci è mancata, durante la stagione, un po’ di rabbia davanti per fare qualche gol in più e dietro abbiamo concesso un po’ troppo, ma abbiamo sempre giocato per vincere, in ogni campo. Ljajic? Ha battuto una punizione straordinaria, ma l’altra punizione doveva giocarla e tenere la palla. È migliorato molto, non dà punti di riferimento e può ancora migliorare: bisogna solo avere un po’ di pazienza, l’anno prossimo farà ancora meglio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero