E’ il derby delle sentenze. Può salvare o condannare un Toro in crisi di identità e risultati, ma anche impantanare o rilanciare una Juve in calo dopo il...
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BLACK OUT GRANATA
Granata in silenzio stampa, ma dal Filadelfia filtrano agitazione e i segnali di uno spogliatoio incrinato, Mazzarri è abituato ad acque agitate e Sarri lo conosce troppo bene per sottovalutarlo. “Abitiamo a un paio d’ore di auto in Toscana – spiega l’allenatore juventino -, e lo rispetto molto. A Napoli ha fatto benissimo, e a Torino il suo è un ciclo importante. Ho grande considerazione di lui”. Complimenti incassati e probabilmente reindirizzati al collega se Mazzarri avesse avuto l’opportunità di esprimersi in conferenza stampa, ma Urbano Cairo visto il momento ha imposto lavoro e silenzio. Sarri ci mette anche il rispetto, su storia e tradizione granata. “Sono stato diverse volte a Superga, mi sembrava doveroso rendere omaggio a un mito dello sport, e ci tornerò a maggio. Mi aspetto un Toro da battaglia, questa è una partita che vale sicuramente più per loro”. Nessuno sconto sul VAR. “A me piace di più quando gli arbitri in campo arbitrano. Il VAR non mi piace, all’estero viene usato diversamente. A richiesta? A me un paio di chiamate non basterebbero”. Verdi in vantaggio su Zaza accanto a Belotti per l’attacco granata, Sarri potrebbe rilanciare Emre Can per Khedira, e difficilmente rischierà Pjanic e Higuain. Fiducia a Bentancur e alla coppia Dybala - Ronaldo, la sentenza juventina. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero