Metà calcio e metà ping pong: il Teqball spopola e arriva al Canottieri Lazio

Metà calcio e metà ping pong: il Teqball spopola e ora arriva al Canottieri Lazio
Insieme al padel è uno degli sport più in crescita. Anche perché è riuscito a "sopravvivere" a lockdown e pandemia non essendo di contatto....

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Insieme al padel è uno degli sport più in crescita. Anche perché è riuscito a "sopravvivere" a lockdown e pandemia non essendo di contatto. Il Teqball è uno sport che unisce il ping pong e il calcio e ora arriva a Roma: il Canottieri Lazio organizza sabato 13 marzo la “Saltech Teqball Cup”, una dimostrazione per andare alla scoperta di questa disciplina.

Il Teqball è uno sport con la palla che si gioca su un tavolo curvo, combinando elementi di calcio e ping pong. Avanti e indietro, i giocatori colpiscono un pallone con qualsiasi parte del corpo tranne braccia e mani come avviene proprio nel calcio. L'iniziativa è stata fortemente voluta dal Presidente del Circolo Canottieri Lazio, Raffaele Condemi: «Si tratta di una grande opportunità per andare alla scoperta di una nuova disciplina che il Canottieri Lazio ha abbracciato già da dicembre grazie alla collaborazione con la Società Sportiva Lazio Teqball che con il suo allenatore, Vincenzo Streppone, si è messa a disposizione per insegnare ai nostri soci interessati a praticare questo bellissimo sport».

Una disciplina già molto popolare che può essere praticata da chiunque come sottolinea il vice presidente del Canottieri Lazio Luciano Crea: «Si tratta di uno sport che oltre ad essere molto facile da imparare può essere un motore per l'inclusione sociale perché praticato anche da soggetti diversamente abili».

Un punto questo che sta molto a cuore al presidente della Società Sportiva Lazio Teqball, Andrea Paolini: «A livello internazionale si tratta di uno sport che tende ad azzerare le differenziazioni di tutti i tipi dal sesso, al genere, passando per l'età che può essere praticato anche dai diversamente abili».

Insomma una nuova disciplina davvero alla portata di tutti: «In Italia è ancora in fase di sviluppo ma il fatto che sia una delle poche discipline che si può giocare perché non di contatto la sta aiutando a crescere. Stiamo cercando di svilupparla sia a livello maschile che femminile anche perché la Federazione Internazionale che è ungherese ha disposto che per avere una squadra ufficiale serve almeno un elemento femminile nella rosa. Si gioca singolo, doppio e doppio misto e noi stiamo lavorando affinché il Canottieri Lazio diventi un punto di aggregazione per il Teqball e poi vorremmo dar vita ad una 'Lazio Academy' dove sviluppare progetti per il futuro».

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Il Messaggero