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Una partita che prima non voleva neppure giocare - in segno di protesta - ma che poi ha invece dominato in due set, concedendo solo 3 game all'avvesaria. È una storia che si intreccia con le vicende di questi giorni quella del match tra l'ucraina Elina Svitolina e la russa Anastasia Potapova, vinto dalla prima per 6-2 6-1 al torneo WTA di Monterrey.
«Ero in missione per il mio Paese», ha commentato al termine della sfida la numero 15 del mondo, vestita con i colori della sua bandiera. «Penso che il mio compito sia unire la comunità tennistica per aiutare l'Ucraina: sono qui per questo. Vado in campo per la mia nazione e faccio il massimo usando le mie risorse per invitare le persone ad aiutarci».
Svitolina ha già annunciato che donerà i montepremi dei prossimi tornei per aiutare la resistenza contro l'invasione russa e fornire aiuti alla popolazione civile: «Gioco per la mia nazione, per aiutare l'esercito ucraino, le persone bisognose di aiuto. Ogni mia vittoria sarà molto speciale».
Il Messaggero