Violenze contro gli afroamericani, Serena Williams cita Luther King: «Silenzio è tradimento»

Serena Williams
«Arriva un momento in cui il silenzio è tradimento». Serena Williams cita Martin Luther King per far sentire la propria voce contro le violenze della polizia...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Arriva un momento in cui il silenzio è tradimento». Serena Williams cita Martin Luther King per far sentire la propria voce contro le violenze della polizia nei confronti di cittadini afroamericani. La star del tennis ha postato un lungo messaggio su facebook per esprimere il proprio punto di vista: «Oggi ho chiesto a mio nipote di 18 anni (per essere chiari: è di colore) di guidare per accompagnarmi ad alcuni appuntamenti. In lontananza, ho visto un poliziotto sul ciglio della strada e rapidamente ho controllato che non stesse superando il limite di velocità. Poi, mi è tornato subito alla mente l'orribile video della donna in macchina che ha visto il poliziotto sparare al suo fidanzato», racconta la campionessa statunitense.


«Ho pensato a tutto ciò in pochi secondi. Avrei voluto essere io al volante, non avrei mai perdonato a me stessa se fosse successo qualcosa a mio nipote. Lui è così innocente. Come tutti gli altri. Io sono convinta che non tutti sono cattivi. Lo sono solo gli ignoranti, quelli che hanno paura e gli insensibili che con le loro azioni mettono a repentaglio milioni di vite. Ma perché devo ancora pensare a tutto ciò nel 2016?», si domanda la Williams. «Non ne abbiamo abbastanza? Non abbiamo già aperto abbastanza porte e influenzato miliardi di persone? Ma ho capito che non dobbiamo credere sia finita qui, che non importa dove siamo arrivati ma la strada che ancora dobbiamo percorrere. Ho pensato a me, a cosa avrei dovuto dire a mio nipote e ai miei figli», spiega ancora la tennista statunitense, prima di concludere. «Martin Luther King diceva: arriva un momento in cui il silenzio è tradimento. Io non voglio restare in silenzio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero