L’ombra delle scommesse sul tennis e proprio nel giorno in cui sono cominciati gli Australian Open. Secondo BBC e sito web Buzzfeed News, investigatori privati della Tennis...
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Intanto sia l’ATP che la Tennis Intergrity Unit, rispettivamente attraverso il presidente esecutivo Chris Kermode e il direttore Nigel Willerton, hanno respinto ogni sospetto o illazione in una conferenza stampa svoltasi a Melbourne durante la quale è stato detto che ATP e TIU non hanno mai ignorato le prove di partite truccate, ma che nelle indagini sono necessarie le prove. Kermode e Willerton hanno anche sottolineato che BBC e BuzzFeed si riferiscono a incontri di circa 10 anni fa, prima che la stessa Tennis Integrity Unit introducesse il nuovo codice contro la corruzione nel 2009.
Ovviamente la questione scommesse è diventato l’argomento del giorno. Tante domande anche per Djokovic, dopo l’esordio positivo del numero uno. “Uno scandalo che getta ombre su tutti? Io non la penso così – ha detto il serbo – ho sentito parlare di tutta questa storia e ho letto di casi risalenti a 10 anni fa. Naturalmente non c’è e non ci deve essere spazio per partite truccate o corruzione nel nostro sport. Stiamo cercando di mantenerlo il più pulito possibile. Però voglio sottolineare non c’è alcuna prova reale o evidenza di giocatori in attività coinvolti. Finché è così si tratta solo di speculazioni”.
Del resto anche Novak Djokovic è stato avvicinato per «combinare» un suo match, una proposta indecente prontamente rifiutata dall'interessato. È stato lo stesso campione serbo, subito dopo l'esordio vittorioso all'Australian Open contro il sud-coreano Chung Hyeon, a rivelare l'episodio che risale al torneo di San Pietroburgo del 2007. «Non è stato un approccio diretto ma attraverso persone che all'epoca lavoravano con me - ha detto Djokovic -. Ovviamente l'abbiamo ignorato: il ragazzo non è neppure riuscito a parlare direttamente con me».
Sulla stessa lunghezza d'onda Serena Williams che però ha ammesso di «vivere in una bolla», lontana dalle altre colleghe tenniste. «Posso rispondere solo per me stessa - le parole della campionessa americana -. Ogni volta che scendo in campo mi impegno al massimo e così mi sembra facciano le mie avversarie. Come atleta faccio sempre tutto il possibile non solo per vincere ma anche per esprimere il mio meglio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero