Atp Finals, Berrettini a Londra senza timori riverenziali: «Non vedo l'ora di giocare»

Atp Finals, Berrettini a Londra senza timori riverenziali: «Non vedo l'ora di giocare»
Sorpreso ma non intimorito, piuttosto impaziente di fare il suo esordio alla O2 Arena: 41 anni dopo Corrado Barazzutti, un altro italiano, Matteo Berrettini, debutterà alle...

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Sorpreso ma non intimorito, piuttosto impaziente di fare il suo esordio alla O2 Arena: 41 anni dopo Corrado Barazzutti, un altro italiano, Matteo Berrettini, debutterà alle ATP Finals, al via domenica pomeriggio. E sarà proprio il 23enne romano, n.8 del ranking mondiale, ad aprire il torneo dei Maestri alla O2 Arena, opposto al serbo Novak Djokovic. Un debutto da brividi, così come il girone in cui è stato sorteggiato: oltre al campione serbo Berrettini se la dovrà vedere, nel gruppo Bjorn Borg, contro Roger Federer e Dominic Thiem. «Ma alle Finals partecipano solo i migliori, sono tutti giocatori fantastici, ed è inutile pensare se ho avuto un sorteggio facile o difficile - le parole di Berrettini - L'unica cosa che penso in questo momento è che sono felice e non vedo l'ora di giocare. Mi sento pronto per questa nuova sfida».


Rispetto, ma non paura, dopo la sua ascesa, che lo ha portato in 12 mesi dal n.54 dentro la Top 10 mondiale. Grazie soprattutto alla semifinale raggiunta a New York, ma non solo: due titoli stagionali (Budapest e Stoccarda), le semifinale di Shanghai e Halle. E l'ottavo di finale a Wimbledon, sconfitto malamente da Federer. Suo prossimo avversario a Londra, ma anche idolo d'infanzia. «Roger resta senza dubbio il giocatore che mi mette più in difficoltà. Dispone di così tante varietà, colpisce sempre in modo diverso, è difficile da leggere. Non ti lascia capire come puoi ostacolarlo. Affrontarlo a Wimbledon è stata un'emozione troppo forte, ma ho imparato moltissimo da quel match». Una sconfitta pesante, ma utile, al suo processo di crescita e maturazione. Sorprendente per velocità e consapevolezza. «Non mi aspettavo di arrivare fin qui all'inizio della stagione, per la verità non ci speravo neppure, fino pochi mesi fa - la confessione dell'italiano - Dopo gli US Open è cambiato tutto. Sono un ragazzo che cerca sempre di migliorare, come persona e come giocatore. All'inizio della mia carriera non pensavo di arrivare fin qui, ma ora sono felice».


Berrettini è il terzo italiano a disputare il torneo dei Maestri, dopo Adriano Panatta (1975) e appunto Barazzutti (1978), entrambi eliminati nella fase a gironi, dopo aver perso tutti tre i match disputati. Saldo negativo anche per Berrettini, contro i migliori al mondo: due sole vittorie (una contro Thiem e una contro Alexander Zverev) nei 10 incontri complessivamente giocati contro gli altri sette «Finalisti».
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Il Messaggero