Da Opti pobà alle riforme, un anno di Tavecchio: «Qualcuno ho convinto...»

Da Opti pobà alle riforme, un anno di Tavecchio: «Qualcuno ho convinto...»
Domani sarà passato un anno dall'elezione di Carlo Tavecchio...

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Domani sarà passato un anno dall'elezione di Carlo Tavecchio alla presidenza della federcalcio italiana. La candidatura partita scivolando sulla buccia di banana della gaffe «Opti Pobà» si è sostanziata in un anno di governo tra riforme (sebbene da completare), guizzi diplomatici (l'appoggio a Platini contro Blatter) e il tentativo di rinascimento azzurro: per l'occasione Tavecchio ha risposto a tre domande dell'Ansa. - Quanti di quelli che la contestavano un anno fa pensa di avere convinto di non essere un presidente inadeguato? «Credo di averne convinti molti, sono gli stessi critici di un anno fa a testimoniarmelo e di questa onestà intellettuale li voglio ringraziare. La mia azione si è incentrata nel ridare centralità alla Figc all'interno del quadro istituzionale sportivo nazionale ed internazionale. La correttezza e l'indipendenza di determinate scelte, quale ad esempio l'indicazione di cambiamento espressa chiaramente in ambito FIFA non sostenendo Blatter per la sua rielezione, sono le armi a mia disposizione per far ricredere chi giudicava senza conoscermi». - Comunque ad un anno dalla sua elezione, qual è il bilancio della sua presidenza? «A mio avviso positivo, il numero e la straordinarietà dei problemi emersi nel sistema calcio italiano necessitavano interventi decisi. Le riforme strutturali che abbiamo approvato, dalla limitazione delle rose a 25 con l'obbligo dell'utilizzo di calciatori cresciuti nei vivai nazionali, all'introduzione degli indici economici nei bilanci che porteranno in un quadriennio al risanamento dei conti dei club di Serie A, passando per la trasparenza e la verifica della solvibilità per i nuovi acquirenti di società professionistiche, sono convinto daranno i frutti sperati, anzi già lo stanno facendo. Mi fa piacere che molti di coloro che non ne hanno dato risalto al momento della loro approvazione oggi se ne stiano rendendo conto». - Quali impegni ha mantenuto e quali no? «Rispetto al mio programma elettorale abbiamo già realizzato molte cose, non tralasciando nessun aspetto. Ad esempio, con l'indicazione dei nuovi capi delegazione abbiamo completato anche il rinnovamento del Club Italia iniziato sotto il profilo tecnico con l'arrivo di Conte e della sua cultura del sacrificio. Per il prosieguo del mandato, mi farò instancabile promotore di un accordo sulla riforma dei campionati professionistici, mi impegnerò con tutte le componenti per dare ancora maggiore impulso allo sviluppo del calcio femminile e studieremo come monitorare al meglio tutti i rischi connessi alla gestione delle società di calcio».
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Il Messaggero