Tania Cagnotto, un'altra impresa a Kazan: arriva il bronzo dal trampolino di tre metri

Tania Cagnotto, un'altra impresa a Kazan: arriva il bronzo dal trampolino di tre metri
Una medaglia «bellissima», tanto più perchè «inattesa». Tania Cagnotto ha fotografato così il bronzo vinto nel trampolino da tre metri, dietro le inarrivabili cinesi Shi...

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Una medaglia «bellissima», tanto più perchè «inattesa». Tania Cagnotto ha fotografato così il bronzo vinto nel trampolino da tre metri, dietro le inarrivabili cinesi Shi Tingmao (quarto alloro iridato, ma il primo nella specialità, con 383,55 punti) e He Zi (argento con 377,45), ai mondiali in corso a Kazan (Russia).


L'azzurra, campionessa del mondo da un metro, ha chiuso con 356,15 punti la sua ultima gara mondiale individuale, condotta sempre a ridosso del podio, oscillando tra il quarto ed il quinto posto. Abilità tecnica e costanza della tuffatrice bolzanina sono state premiate al quinto ed ultimo slancio, il doppio e mezzo rovesciato carpiato che le ha fruttato 78 punti, mentre la canadese (di origine haitiana) Jennifer Abel, fino a quel momento saldamente al terzo posto, ha sbagliato clamorosamente raccogliendone solo 40,50. Sorpasso di Tania e bronzo al collo. Per lei è la nona medaglia iridata: un oro, tre argenti e cinque bronzi. Settima finale iridata della specialità in otto edizioni.

«Questa medaglia è bellissima, ma c'era così tanta emozione per l'oro da un metro che oggi sono stupita, il bronzo non me l'aspettavo - dice - Pensavo di arrivare tra il quarto ed il quinto posto. Poi, all'ultimo tuffo, la canadese il bronzo me l'ha un pò regalato, ma si vede che in questi giorni ho una nuvola fortunata su di me». Un terzo posto che, pure se giunto nella misura olimpica, «non è paragonabile all'oro da un metro. Al pensiero di aver vinto un mondiale mi viene ancora la pelle d'oca».

«Tania è stata bravissima, ha fatto una gara non perfetta come quella dal metro, ma dal punto di vista tecnico questa mi è piaciuta tanto». Giorgio Cagnotto, padre ed allenatore dell'azzurra, è più che soddisfatto. «C'era tanta pressione, sappiamo che la Cina è imbattibile. Però abbiamo visto che ce la

possiamo fare a starle vicino. A Rio 2016 metto la firma su un risultato così. Ma lavorando e togliendo qualche imperfezione ci si può avvicinare ancora, mai dire mai» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero