Franco Tancredi, classe 1955, 288 partite, uno scudetto e quattro coppe Italia con la Roma, ha giocato con la maglia giallorossa contro il Napoli 18 volte: la prima il 3 febbraio...
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C'era una volta il Derby del Sud...
«Esatto. Un derby che, dopo anni vissuti in tono minore, pian piano stava acquisendo sempre più importanza per la classifica, con due squadre che proprio agli inizi degli Anni Ottanta cominciavano ado assumere una dimensione nazionale grazie all'arrivo di alcuni giocatori fantastici».
Uno per parte?
«Falcao per la Roma e qualche anno dopo Maradona per il Napoli».
Il suo primo faccia a faccia con Dieguito?
«Al San Paolo, dicembre 1984. Vincemmo noi con un gol di Paulo e un'autorete di Marino. E Diego non fece gol. Segnò Bertoni, ma ancora oggi vi dico che la palla non era entrata».
Tanti fuoriclasse in campo, grande spettacolo sugli spalti.
«A quei tempi, le due tifoserie erano gemellate: un mare di tifosi della Roma al San Paolo; tantissimi napoletani nella curva Nord dell'Olimpico. E scambio di bandiere a centrocampo prima del fischio d'avvio. Sempre. Ecco, a me piacerebbe tornare a vedere quei gesti, quei segnali di amicizia: basta con l'odio. Che non ha senso, che non fa bene a nessuno».
Da Falcao e Maradona a...?
«Se immagino due potenziali protagonisti della sfida di sabato, penso a Higuain e Pjanic».
Il Pipita è una sua vecchia conoscenza.
«Esatto, ero al Real Madrid quando Capello e Baldini, gennaio del 2007, lo portarono al Real insieme con Gago e Marcelo. Oggi è uno dei più forti centravanti al mondo, ma Capello a Madrid all'inizio lo impiegava da esterno destro d'attacco».
Pjanic?
«Io ne sono innamorato... Ricordo che nella passata stagione Miralem ha segnato due gol all'Olimpico al Napoli e mi piacerebbe molto che si ripetesse. La Roma ne ha bisogno, ma forse ne ha più bisogno lui. Gli do ancora fiducia, perché ha numeri incredibili».
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Il Messaggero