Supercoppa, rosso e buffetto al quarto uomo Simeone, quando la vittoria è fuori di testa

Supercoppa, rosso e buffetto al quarto uomo Simeone, quando la vittoria è fuori di testa
Il divertimento, stamattina, era tutto racchiuso nel leggere il referto dell’arbitro David Fernandez Borbalan, andaluso di Almeria. «Una volta espulso, si è diretto verso...

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Il divertimento, stamattina, era tutto racchiuso nel leggere il referto dell’arbitro David Fernandez Borbalan, andaluso di Almeria. «Una volta espulso, si è diretto verso il quarto uomo colpendolo con la mano aperta sulla testa, in due occasioni». Chi? Diego Pablo Simeone, naturalmente, l’allenatore dell’Atletico Madrid campione di Spagna e, da ieri sera, detentore della supercoppa nazionale. Simeone, fra l’altro, protestava per un episodio francamente inutile: del resto, il quarto uomo Antonio Santos Pargaña non aveva permesso a Juanfran di tornare subito in campo dopo un infortunio. Impalpabili minuzie. L’ex centrocampista della Lazio e dell’Inter ha protestato, ha perso la testa, si è lasciato cacciare e, non pago, ha per l’appunto schiaffeggiato il collo del povero quarto uomo. Diego ora è esposto alle decisione della commissione disciplinare: e rischia seriamente di ricevere una squalifica smisurata, quantificabile in sei, sette turni.




Quanto al campo, l’Atletico ha piegato (1-0) niente meno che il Real Madrid di Ancelotti grazie a un gol subitaneo del nuovo acquisto Mandzukic e ha così servito, tiepido, il piatto della vendetta. Il ricordo del derby della finale di Champions è ancora piuttosto fresco ma di certo i biancorossi sembrano aver cominciato a risalire la via. Al di là degli incidenti arbitrali, la stampa spagnola ha inondato Simeone di elogi: d’altro canto il Cholo ha saputo collezionare finora addirittura cinque titoli nei due anni e nove mesi vissuti sulla panchina biancorossa. Sentite Luis Enrique, il tecnico del Barcellona. «Il favorito per la Liga adesso è l’Atletico», ha esclamato qualche ora fa. Eppure l’Atletico ha venduto tutto il vendibile durante l’estate, specie in avanti, lasciandosi sfilare Diego Costa, Villa, Filipe Luis, Courtois e Adrian. Gli arrivi di Mandzukic e di Griezmann, poi, hanno solo evitato il tracollo. Chissà cosa ne pensano Messi, Neymar e Suarez, la batteria di fuoriclasse del gol a disposizione di Luis. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero