Iannotti: «Giusto fermarsi, ora voglio fare ancora meglio da allenatore»

Iannotti: «Giusto fermarsi, ora voglio fare ancora meglio da allenatore»
Una dei calciatori più rappresentativi del calcio laziale ha deciso di dire basta. All’età di 38 anni, l’attaccante Stefano Iannotti ha maturato la...

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Una dei calciatori più rappresentativi del calcio laziale ha deciso di dire basta. All’età di 38 anni, l’attaccante Stefano Iannotti ha maturato la scelta di appendere gli scarpini al chiodo, ponendo fine a una lunga carriera ricca di vittorie ed emozioni. Per Iannotti  è arrivata l’ora di guardare avanti: «A una certa età si pensa a tante cose. Mi sono posto vari interrogativi su come può andare una stagione, sul contributo che posso offrire. Nel calcio di oggi sono cambiate tante dinamiche, non esiste più l’amicizia vera e i rapporti che si instaurano sono fittizi. Allora ho pensato che era il momento giusto per interrompere e concentrarmi solamente sull’ esperienza di allenatore».


Nella decisione di Iannotti ha pesato anche il fatto che il calcio di oggi è sicuramente un altro rispetto al passato, meno stimolante e anche meno romantico: «Prima si pensava solamente a giocare a calcio, adesso si pensa ad altro. Quando ero più giovane  ci si dedicava totalmente a questo sport, si stava male se si perdeva una partita o se non si  era contenti della propria prestazione. C’era la voglia continua di migliorarsi. Oggi i giovani dentro lo spogliatoio stanno sempre davanti ai telefonini, non vedono l’ora che finisca l’allenamento, non hanno il senso del sacrificio. Anche per questo motivo ho deciso di smettere. Da allenatore voglio trasmettere ai giovani tutta l’esperienza che ho maturato in carriera, diffondere quei valori positivi che ho appreso da calciatore e che le nuove generazioni non hanno. Mi piacerebbe fare quello che non mi è riuscito da giocatore».

Le idee di Iannotti per il futuro sono chiare e i modelli di riferimento da cui prendere esempio non mancano: «L’anno prossimo allenerò i 2007 della Spes Montesacro, un gruppo tecnicamente molto forte da preparare per l’inserimento nell’agonistica dalla scuola calcio. Non sarà la prima esperienza in panchina perché già da due anni alleno. Prima con gli Allievi Provinciali a Villalba abbiamo vinto il campionato, e poi in questa stagione ho svolto la figura di giocatore-allenatore all’Accademia Calcio Roma. Cercherò di prendere esempio dai grandi allenatori che ho avuto in passato e a cui sono molto legato come Stefano Ferretti, Sandro Pochesci, Claudio Solimina, Fabio Lucidi. Di sicuro con la tranquillità di Ferretti e la grinta di Claudio Solimina potrei diventare  un grande tecnico».


Tanti sono i ricordi che Iannotti ha della sua carriera: «Le vittorie dei campionati con Villalba, Sorianese, Pisoniano e Ciampino sono quelle mi sono rimaste più a cuore. Il gol da 30 metri nella sfida Ciampino-Budoni per i play off nazionali di Eccellenza me lo porterò sempre appresso. In quei tempi sono nate tante amicizie che durano anche oggi. Il rapporto con Davide Turazza, il Papero Antonini e Marco Neri continua anche fuori dal campo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero